Misano, sexy shop nella bufera: "Per quelle pillole dell’amore incassi dimezzati"

Il titolare Giancarlo Ruggeri: "Mai trattato prodotti illegali"

Giancarlo Ruggeri

Giancarlo Ruggeri

Rimini, 24 marzo 2017 - «Da quando si è alzato il polverone, i miei incassi si sono dimezzati. Purtroppo si è trattato soltanto di un incidente di percorso. Il nostro negozio non ha mai trattato sostanze illegali. Anzi, abbiamo sempre cercato di agire nel rispetto delle norme». Chi parla è Giancarlo Ruggeri, titolare da 22 anni del sexy shop ‘Eva’ di Misano Adriatico.

Nelle scorse settimane Ruggeri è finito nell’occhio del ciclone a causa del suo coinvolgimento in un’inchiesta della Guardia di Finanza di Ravenna su un mercato clandestino di farmaci sessuali non a norma: pillole di finto Viagra fatte arrivare dall’estero e gel ritardanti. Ora l’imprenditore riminese ci tiene a difendere «il buon nome del negozio».

Ruggeri, può raccontarci come si sono svolti i fatti? «Il 1° marzo scorso i finanzieri si sono presentati a casa mia con un ordine di perquisizione. Mi sono fatto mostrare il documento, e ho capito che stavano cercando alcuni prodotti particolari. Fin da subito ho cercato di collaborare con le indagini, accompagnandoli personalmente nel mio sexy shop di Misano».

Cos’hanno trovato? «Un blister di pillole per migliorare le prestazioni sessuali. All’interno ce n’era in tutto otto. Ho spiegato alle forze dell’ordine che le pillole non si trovavano in vendita, ma erano esclusivamente per uso personale. Inoltre sono state sequestrate una ventina di confezioni di un particolare gel ritardante. In entrambi i casi parliamo di quantità minime».

Sapeva che la vendita del gel non era consentita? «No, altrimenti non lo avrei mai esposto nel mio negozio. Anche perché il prodotto viene commercializzato in tutta Europa. Ho agito in totale buona fede. Il sexy shop, comunque, non ha dovuto scontare un solo giorno di chiusura».

Da quel giorno i suoi affari hanno avuto delle ricadute? «Enormi. Il nome del negozio è finito sui giornali, e gli incassi si sono praticamente dimezzati. Purtroppo il mondo del porno è ancora considerato un tabù da alcune persone, e questo non aiuta chi opera nel settore. Io lavoro in questo campo da una vita, sempre con grande professionalità e trasparenza».

Cosa vorrebbe dire ai suoi clienti? «Vorrei che il mio sexy shop venisse riabilitato agli occhi del pubblico. C’è stato un incidente di percorso, è vero. Chi mi conosce sa che sono una persona per bene, oltre che un imprenditore onesto. Vorrei invitare i clienti a venire di persona nel negozio per farsi un’idea della nostra serietà».