Rimini, molestie sessuali. Denunciata un’allenatrice di pallavolo

Il giudice ha stabilito il divieto di avvicinamento per l’istruttrice

Un gruppo di giovani pallavoliste

Un gruppo di giovani pallavoliste

Rimini, 25 gennaio 2018 - La loro ‘bambina’ era improvvisamente cambiata. Non era più lei. Qualcosa non tornava. Padre e madre hanno iniziato così a monitorare ogni gesto, ogni sospiro della loro figlia. Speravano, in cuor loro, che il sospetto che la loro bimba fosse vittima di abusi fosse solo una bolla di sapone, un timore infondato. Hanno raccolto tutti gli indizi, le mezze parole della ragazza e poi si sono fatti forza e hanno preso la decisione: proteggere la loro bambina a qualunque costo. E sono andati dai carabinieri.

«L’allenatrice di volley ha rivolto attenzioni morbose nostra figlia». Parole pesanti come macigni quelle lanciate da padre e madre di una ragazzina, allora allieva dell’ultimo anno delle scuole medie. Ma quelle parole sono finite, nero su bianco, in una denuncia che ha portato alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, inflitto dal gip Sonia Pasini, all’allenatrice. Deve stare lontana dall’adolescente ad almeno cinquecento metri e non può avere alcun contatto neanche telefonico o via social con la minorenne. Stando all’accusa mossa dai genitori riminesi, la loro figlia sarebbe stata oggetto di molestie sessuali da parte di un adulto. In questo caso di un’adulta, la sua coach di pallavolo. La denuncia è arrivata, qualche settimana fa, sul tavolo del sostituto procuratore, Paola Bonetti, che ha subito aperto un fascicolo per violenza sessuale ai danni di una minore di quattordici anni. Le indagini sono iniziate nel massimo riserbo, soprattutto per tutelare la giovanissima che adesso studia in un istituto superiore del Riminese.

La vicenda sarebbe nata proprio all’interno della palestra che la giovanissima frequentava. Appassionata di sport, la ragazzina si allenava e giocava a pallavolo. E proprio all’interno della palestra, la giovanissima ha conosciuto la sua allenatrice. Sembrava un rapporto di stima e cameratismo come spesso accade tra giocatore e allenatore, soprattutto quando si tratta di giovanissimi. Ma nel corso delle settimane, quel rapporto è cambiato. L’allenatrice di volley per quella ragazzina avrebbe avuto qualche attenzione di più. A scoprirlo sono stati proprio i genitori della ragazzina che avevano notato un comportamento completamente diverso della loro figlia. Hanno continuato a scavare tra le parole e i gesti di un’adolescente. Raccolti tutti gli indizi, padre e madre, insieme, hanno preso la decisione di sporgere denuncia: per proteggere la loro bambina. L’allenatrice, colpita dal divieto di avvicinamento, nei prossimi giorni sarà ascoltata dal giudice. A lui potrà raccontare la ‘sua’ verità sulle accuse che le sono state mosse da quei genitori.