Rimini, il pranzo è servito sotto l’ombrellone

Ok alle nuove regole: spaghetti e fritto misto arrivano in spiaggia

Rimini, pranzo servito sotto l’ombrellone

Rimini, pranzo servito sotto l’ombrellone

Rimini, 26 aprile 2017 - Il pranzo (sotto l’ombrellone) è servito. Dalla Costa Azzurra a Ibizia, anche Rimini aggiunge un posto a tavola. Ma scordatevi di trasformare la spiaggia in una mega ristorante a cielo aperto: spaghetti e fritto misto saranno serviti in riva al mare solo previo accordo tra bagnino e ‘relativo’ chioschista. «E solo negli orari di apertura degli stabilimenti», spiega l’assessore Jamil Sadegholvaad. La modifica all’articolo 15 del regolamento comunale per consentire la consegna di cibo e bevande ai turisti sotto al sole, arriverà dopo il passaggio in commissione.

Dopo le polemiche scoppiate l’estate scorsa a Rimini e soprattutto a Riccione (dove l’iniziativa si è incagliata tra ricorsi e controricorsi) la giunta Gnassi ha cercato la quadratura del cerchio. C’è già il parere favorevole dell’Ausl. Tra le prescrizioni di natura igienico-sanitaria, l’obbligo a servire i pasti in un vassoio protetto da una copertura di plastica o plexiglass; l’obbligo di utilizzare un tavolinetto pieghevole per appoggiare le pietanze. Eliminato invece l’obbligo per il cameriere di spostarsi esclusivamente su una superficie pavimentata, che escludeva appunto la consegna agli ombrelloni lontani dalle passerelle. «Abbiamo coinvolto subito le categorie interessate – prosegue l’assessore – e attendiamo le loro osservazioni prima della stesura definitiva delle regole d’ingaggio». Ma le linee guida sono già chiare. Serve l’accordo tra bagnino e il ‘suo’ chioschista.

Senza questo accordo i turisti resteranno a digiuno. O meglio, dovranno spostarsi loro. Non si potrà fare un accordo tra un bagnino e il chioschista di altra zona. Sole eccezioni le poche zone senza bar (ad esempio un chilometro di arenile a Rivabella, e un tratto in zona zud) dove il bagnino potrà fare accordi con il ristorante più vicino. Non si potranno utilizzare servizi di consegna take-away (pizza o piada express, kebab o cinese). Altro obbligo quello di mantenere «la massima pulizia nella spiaggia». Nella nuova disposizione sarà prevista la revoca dell’autorizzazione in caso dalla sabbia spuntino resti di spaghetti e code di rospo. L’obbligo dell’accordo esclusivo tra bagnino e chioschista della stessa zona serve anche a evitare il rischio che scoppi una sorta di Far West tra operatori. 

«I pasti caldi sulla spiaggia – conclude Sadegholvaad – vengono serviti nella stragrande maggioranza delle località balneari internazionali, lo faremo anche noi nell’interesse dei turisti». Rimini punta cosìa rinnovare la propria offerta. «Stiamo lavorando da tempo insieme all’amministrazione per avere questa opportunità», sorride Gianni Pulazza, presidente dell’associazione Ristobar. Giudizio positivo anche da Mauro Vanni della cooperativa bagnini: «Rimini si conferma all’avanguardia».