Riccione, sesso con la studentessa 15enne ma il prof arrestato nega

L’insegnante dell’istituto riccionese è stato rinchiuso ai Casetti

Il professore arrestato mentre viene portato via dalla questura per essere condotto in carcere

Il professore arrestato mentre viene portato via dalla questura per essere condotto in carcere

Riccione, 31 gennaio 2018 - Gli hanno dato l’alt per strada, come se avesse commesso un’infrazione. Ma quando il professore è sceso dall’auto, la Polizia gli ha notificato un’ordinanza di custodia in carcere. Lui non ha detto una parola fino a quando non ha varcato le porte dei ‘Casetti’. Il giorno del suo compleanno. Ma tramite i suoi avvocati manda a dire che con quella ragazzina non ha mai fatto sesso.

L’insegnante dell’istituto riccionese finito nella bufera per avere avuto rapporti sessuali con una studentessa di 15 anni, è stato arrestato ieri mattina dagli agenti della Squadra mobile. L’uomo, residente a Pesaro, 46 anni compiuti ieri, era uscito di casa per andare a scuola. Lunedì si era preso un giorno di ferie, ma ieri aveva deciso di rientrare, nonostante i sospetti e i mormorii che si stavano trasformando in una valanga. Doveva entrare a mezzogiorno, i poliziotti, coordinati dal sostituto procuratore Paola Bonetti, lo sapevano ma volevano evitare di arrestarlo sotto gli occhi dei ragazzini. Così l’hanno atteso lungo la strada, e appena entrato a Riccione, l’hanno fermato come si ferma un automobilista qualsiasi per un controllo di routine. Subito dopo è arrivata la mazzata: «Professore, lei è in arresto».

Nessuna reazione da parte sua, ma l’espressione era quella di uno che si aspettava tutto tranne che quello. Tranquillo è salito sull’auto dei poliziotti che l’hanno condotto in questura. Non una sillaba, si è limitato a chiedere se poteva fumare e ha cominciato a leggere l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, dove spiega il perchè ha deciso di spedirlo in carcere. Nella sua ordinanza, il gip avrebbe stigmatizzato il comportamento dell’insegnante che proprio perchè tale era in una posizione di superiorità. Avrebbe dovuto essere per la studentessa un’autorità morale, non un amante che potrebbe lasciare il segno nel suo sviluppo psico-fisico. Non solo, il gip giudica il carcere la soluzione migliore, anche tenendo conto del fatto che tornando a scuola frequenterebbe non solo lei, ma anche altre ragazzine. E per il magistrato avrebbe già dato ampia dimostrazione di non sapere controllare i suoi istinti.

Il prof, difeso dagli avvocati Roberto Brunelli e Alessandro Buzzoni, venerdì comparirà davanti a Cantarini per l’interrogatorio di garanzia. Intanto parla uno dei difensori. «Il mio cliente esclude qualsiasi rapporto sessuale con la ragazza – dice Brunelli – ha commesso l’errore di cedere ai corteggiamenti della ragazza, attraverso uno scambio di messaggi oggettivamente sbagliati. E ha interrotto ogni rapporto con lei da prima delle vacanze di Natale».