Riccione, messaggi hard alla studentessa. Il prof resta in carcere

Il 46enne avrebbe raccontato al gip di non aver avuto alcun contatto con la studentessa. "E' stata lei a fare il primo passo chiedendomi l'amicizia su Facebook"

Plot simile: una scena di American Beauty, film del 1999, con Kevin Spacey e Mena Suvari

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Riccione (Rimini), 2 febbraio 2018 - "E' stata lei a fare il primo passo e tra di noi non c'è stato alcun contatto fisico". Si è difeso così davanti al gip il professore dell'istituto superio di Riccione accusato di atti sessuali con una 15enne e per queston arrestato martedì scorso. Ma la decisione del giudice è rimasta la medesima: il 46enne resterà  in carcere. Anche se, sentito per l'interrogatorio di garanzia, avrebbe ammesso di aver scambiato messaggi con la ragazza, escludendo però di avere avuto con lei qualsiasi tipo di contatto fisico.

"Ho sbagliato", avrebbe detto, sostenendo che sarebbe stata la ragazzina a fare il primo passo, chiedendogli l'amicizia su Facebook. Gli avvocati difensori, Alessandro Buzzoni di Rimini e Roberto Brunelli di Pesaro, avevano chiesto la sostituzione della misura cautelare in carcere con i domiciliari. Il docente, 46enne originario della provincia di Pesaro, è accusato di aver inviato alla ragazzina un file audio con esplicite richieste sessuali, poi circolato tra vari telefonini nella scuola. L'indagine è nata dalla segnalazione del preside dell'istituto che aveva raccolto a sua volta quella di alcune mamme.

«Sgomenti e increduli». I genitori della 15enne che avrebbe avuto rapporti sessuali con il suo insegnante, hanno deciso di non fare domande alla figlia, almeno per ora. Il suo equilibrio psicologico, dicono, è molto fragile, al punto da essere seguita da uno specialista. Una bufera che ha travolto due famiglie, da una parte quella della ragazzina che non ha mai avuto il minimo sospetto, dall’altra quella del professore pesarese arrestato e  difeso a spada tratta dalla moglie, sicura che non può essere vero.