San Marino. La figlia piange, padre prende a pugni il dottore

Rissa in ospedale a San Marino: dopo gli insulti il genitore è passato alle mani

L’ingresso dell’ospedale

L’ingresso dell’ospedale

San Marino, 28 ottobre 2016 - La bimba piange. Trovare quella piccola vena per effettuare il prelievo è più complicato del previsto. Forse stressato per la situazione, quasi preso da un raptus, il padre ha così prima aggredito a parole, poi è passato alle mani, strappando il camice e dando un pugno in testa all’anestesista che assisteva la piccola.

E’ successo mercoledì mattina, intorno all’ora di pranzo, nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Stato dove si è presentata, insieme ai genitori, una bambina di poco più di un anno  "che necessitava di indagini sieroematiche mediante prelievo venoso – fanno sapere dall’ospedale della Repubblica – e di reperire una via venosa periferica per la reidratazione". La caposala e l’infermiera, dopo un primo tentativo di trovare un vaso sanguigno, riscontrando un’evidente difficoltà, decidono "di avvalersi del supporto dei colleghi con uno strumento ecografico". Così viene chiamato in Pediatria l’anestesista di turno. La situazione è ancora tranquilla, anche se è palese la tensione del papà, ma nessuno si immagina un’esplosione di rabbia di questa portata.

E’ stato il medico sammarinese a spiegare ai genitori il perché del suo intervento "e ha esposto – spiegano dall’Istituto per la sicurezza sociale – le difficoltà a cui si può andare incontro nel reperire una via venosa, vista l’età della bambina e le sue condizioni cliniche". Dalle informazioni ai genitori si passa al prelievo. "Lo specialista – si precisa – ha cercato l’accesso venoso ripetutamente fino a quando, dopo aver preso la vena, si è registrata la fuoriuscita dell’ago". A questo punto, in base al racconto delle persone presenti, il padre della bimba ha aggredito il medico. Di mezzo è finita anche la caposala che ha cercato di separare i due.

Il primario del reparto Nicola Romeo al suo arrivo nella degenza, chiamato dal personale del servizio, "ha trovato la capo sala, l’infermiera e il pediatra di turno – dicono dall’Iss – in evidente stato di stress emotivo per i fatti vissuti». L’anestesista è stato accompagnato al Pronto Soccorso dove è stato visitato e successivamente dimesso con una prognosi di tre giorni. Il padre della bambina, invece, si è allontanato dal reparto per sbollire la rabbia.

Dall'ospedale è stata subito chiamata la Gendarmeria. Quando gli agenti sono arrivati sul posto la situazione era tornata quasi alla normalità. "In favore dei medici e degli infermieri – fanno sapere dall’Istituto – vittime del comportamento censurabile, è stato messo a disposizione un eventuale intervento di supporto psicologico ed emotivo". E la direzione generale dell’Iss ha già avviato "gli atti necessari a tutela del personale".