Nuova questura in rovina, indagati 3 sindaci

Oltre a Gnassi, Ravaioli, Chicchi comparirà in tribunale anche Melucci

La nuova questura versa da anni in una condizione di abbandono

La nuova questura versa da anni in una condizione di abbandono

Rimini, 27 novembre 2016 - Indagati tre sindaci e un vicesindaco. Vent’anni di storia riminese. Nuova questura: dovranno comparire in tribunale il 16 dicembre Giuseppe Chicchi, Alberto Ravaioli, Maurizio Melucci e Andrea Gnassi. L’ipotesi accusatoria è abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. Il decreto di fissazione dell’udienza è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari, Sonia Pasini, che ha accolto l’opposizione, presentata da Guerrino Mosconi, dopo la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Marino Cerioni.

Infatti Guerrino Mosconi - che dal 7 gennaio 2015 al decreto fallimentare di agosto (35 milioni di debiti) è stato liquidatore di Dama, la società proprietaria della questura - ha, infatti, impugnato la richiesta di archiviazione del suo esposto. Corposo il documento presentato da Mosconi (rappresentato dall’avvocato Davide Lombardi): 27 pagine più 21 allegati (ordinanze, ricorsi, memorie, determine e delibere, ricorsi). In soldoni, Mosconi sostiene che il Comune non avrebbe fatto tutto il possibile per mandare in porto la questura. Violando la convenzione stipulata.

«Dal gennaio 2015 – è un passaggio dell’esposto, presentato la scorsa primavera – sto cercando di trovare soluzioni condivise con chi ha responsabilità politiche e amministrative, per ridare agibilità e sicurezza a un edificio di 29mila metri quadri, chiesto e voluto proprio dal Comune di Rimini, trovando solo porte chiuse. Per contro sono arrivate solo ordinanze e sanzioni senza nessuna disponibilità al dialogo».

L’esposto parte dal Piano integrato per nuova questura e sede della polizia stradale adottato dal Comune il 30 gennaio 1995; si cita l’approvazione della variante urbanistica dell’11 marzo ‘99. Poi la firma della convenzione, tra Dama e Comune, il 23 aprile 1999, di fronte al notaio Francesca Ecuba. Questi atti riguardano il periodo in cui Chicchi era sindaco. Fino al giugno ‘99, quando gli subentrò, per 12 anni, Ravaioli, con Melucci vice, salvo sei mesi, dal dicembre 2000 al maggio 2001 in cui fu sindaco facente funzioni. Ravioli ‘regna’ sino al 2011, inizio dell’éra Gnassi.

«Ho già incaricato il mio legale, studierò gli atti», commenta Ravaioli. «La mia responsabilità è di essermi fidato di Damerini – aggiunge Chicchi –, io ho firmato i primi atti, anche se l’operazione era stata predisposta prima di me, dal sindaco Moretti». «Argomentazioni fantasiose» quelle di Mosconi secondo il legale degli indagati, Maurizio Ghinelli. Che ricorda le diverse cause vinte, al Tar e al Consiglio di Stato, dal Comune contro Dama e il liquidatore stesso. Nell’udienza il gip potrà chiedere l’archiviazione, o ulteriori indagini oppure il rinvio a giudizio.