Tredicenne in coma etilico dopo la festa sulla spiaggia di Rimini

L’altra sera a Rivabella: la ragazzina è in prognosi riservata

Rischio coma etilico tra giovanissimi (Immagine di repertorio Pressphoto)

Rischio coma etilico tra giovanissimi (Immagine di repertorio Pressphoto)

Rimini, 29 agosto 2016 - In coma etilico a soli 13 anni. Non la dimenticherà facilmente quella festa in spiaggia la ragazzina riminese che fino a ieri sera si trovava ricoverata all’ospedale Infermi in osservazione. Ha rischiato davvero tanto l’adolescente che l’altra sera ha partecipato, insieme ad altri amici, al party sulla battigia a Rivabella. Musica e divertimento erano gli ingredienti di una bella notte d’estate, una delle ultime prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Ma la ragazzina ha voluto aggiungerne un altro e di proibito, visto la minore età: l’alcol.

E forse per emulare i ‘grandi’ ha bevuto otto ‘shortini’, ossia piccoli bicchieri contenenti vodka o tequila. Chi glieli abbia venduti, questo dovranno accertarlo i carabinieri che stanno conducendo le indagini. Tra una risata con le amiche ed un ballo, la tredicenne ha bevuto un bicchierino dopo l’altro. L’euforia era al massimo, ma verso l’una di notte, quasi al termine dell’affollatissima festa, tutta per under 18, la ragazzina ha iniziato a sentirsi male. La testa le doleva e la percezione del mondo era appannata.

La 13enne, all’improvviso, dopo aver barcollato per qualche metro, è crollata a terra, in via Toscanelli.

A soccoè stato il gestore di un altro locale della zona che vedendola stare male e quasi incosciente, preoccupatissimo, ha subito chiamato il 118 ed i carabinieri. L’ambulanza ha caricato la giovane in codice rosso e l’ha trasportata in ospedale dove fino a ieri sera era ancora in osservazione.

La sua prognosi era riservata, seppure in via precauzionale. I medici le hanno riscontrato, infatti, nel sangue un tasso alcolico pari a 1,8. I carabinieri adesso vogliono scoprire chi materialmente ha venduto l’alcol alla giovanissima, incurante delle leggi che lo vietano.