Sesso al computer, militare ricattato paga 2mila euro

Decine di denunce di uomini caduti nella trappola di Skype

Sesso al computer, militare ricattato paga 2mila euro

Sesso al computer, militare ricattato paga 2mila euro

Rimini, 2 dicembre 2016 - Sexy estorsioni come se piovesse. Sono decine le denunce che arrivano alle forze dell’ordine di uomini che cadono nella trappola online. Molti di loro pagano, come il militare che ha preferito versare 2mila euro su un conto in Costa d’Avorio, pur di non vedere circolare le sue immagini a luci rosse, con il rischio che finissero in mano a sua moglie. Altri, qausi tutti scapoli, non ci stanno e filano a presentare denuncia.

Gli ultimi casi sono di appena due giorni fa. Due riminesi che a distanza di poche ore l’uno dall’altro si sono presentati all’Ufficio denunce della questura per raccontare di come erano caduti nella trappola. La solita, per la verità. Il primo, un 40enne ammogliato, che è stato contattato su Facebook da una sventola di ragazza che gli ha chiesto l’amicizia. Visto le ‘misure’, non ci ha pensato due volte e gliela ha data. Di lì a Skype il passo è stato breve.

La tecnica è sempre la stessa: dopo averlo lusingato ben bene e averlo convinto che a che fare con una trasgressiva brava ragazza, la tipa chiede al ‘pollo’ di passare davanti alla telecamera per fare un po’ di erotismo via etere. Impossibile per lui resistere alla tentazione, e dopo essersi piazzato davanti alla telecamere di Skype esegue gli ordini suadenti della signora, restando nudo come mamma l’ha fatto e dandosi da fare. Arrivederci e grazie. Macchè.

Di lì a poco il poveretto viene ricontattato, e questa volta il tono è di tutt’altra natura: o paghi o le tue performance finiscono dritte su YouTube. E’ il panico. Lui ha moglie e figli e mette mano al portafoglio. Il 40enne in questione ha pagato 500 euro, poi è andato a presentare denuncia. Cosa che il 30enne invece ha fatto prima di farci scucire quattrini, non essendo sposato era più facile per lui non sottostare al ricatto.

Duemila euro invece è la cifra che ha sborsato un militare, anche lui piegato dal ricatto per non rischiare un divorzio. Poi si è rivolto alle forze dell’ordine, troppo tardi per recuperare qualsiasi cosa. Un altro riminese, invece si è rivolto alle divise perchè la sua ‘esca’ continuava a chiedergli soldi. Anche lui aveva deciso di pagare, sembra mille euro, per evitare che lo spettacolo che lo vedeva protagonista finisse in rete. Ma non è bastato. Il filmato è finito ugualmente su YouTube, un modo per spaventarlo prima di tornare a battere cassa. A quel punto ha deciso di dire basta e rivolgersi agli investigatori.

Negli ultimi tempi, di denunce così ne sono arrivate moltissime. Un vero e proprio boom di sexy ricatti che sono però i più difficili da combattere. Perchè quando la Polizia postale va a indagare, si trova di fronte quasi sempre a un Iban che porta dritto in Costa d’Avorio. Quello è uno dei Paesi che non collabora, e gli investigatori sono costretti a fermarsi. La soluzione? Resistere alle tentazioni.