Riminesi ‘appiedati’ da Ryanair, adesso decollano le cause legali

Caos nei cieli fioccano le richieste di risarcimenti

Imbarco passeggeri su volo Ryanair

Imbarco passeggeri su volo Ryanair

Rimini, 22 settembre 2017 - In fase di decollo richieste di risarcimento pesanti e - se sarà necessario - azioni legali da parte delle tante vittime riminesi del caos dei cieli targato Ryanair. Federconsumatori organizza a inizio settimana una grande assemblea pubblica per definire, coi propri legali, la strategia da seguire per i risarcimenti. «Questo è il periodo durante il quale i riminesi vanno maggiormente in vacanza, finita la stagione balneare – spiega il presidente Enrico Pecorari – riteniamo sia molto alto il numero di persone che hanno subìto disagi di vario tipo e gravità.

In questi giorni nella nostra sede si sono presentate persone a chiedere assistenza». Tra i casi segnalati a Federconsumatori, quello di un professionista di Rimini che si è visto annullare all’ultimo momento il volo per una città estera, con conseguenze «gravi da un punto di vista lavorativo». «Non tutti volano ovviamente per turismo – prosegue Pecorari – sono tanti anche i viaggiatori business, per lavoro, che hanno avuto ripercussioni ancora più serie rispetto ai primi. Quel signore era arrabbiatissimo». Un altro caso dei casi denunciati in via Caduti di Marzabotto, riguarda una famiglia che, al ritorno da una vacanza alle Baleari, è stata lasciata a piedi da Ryanair. «Hanno dovuto arrangiarsi autonomamente – prosegue Pecorari –, cercando un volo alternativo, atterrato su un altro aeroporto rispetto a quello di Bologna previsto, e poi taxi e treno. Per fortuna hanno conservato tutti gli scontrini, importanti nella formulazione di richiesta danni».

Sul piede di guerra, spiega Pierpaolo Dellarosa, genitore di una ragazza parte del gruppo di 14 persone (12 ragazze e due ragazzi) neo diplomati al liceo classico Giulio Cesare, lasciati senza volo di ritorno a Maiorca, e rimpatriati rocambolescamente con aereo Vueling su Roma. «E poi in pullman fino a Rimini – ricorda Dellarosa, che ha fatto da ‘console’ riportando a casa il gruppo di neo universitari –. L’idea è andare avanti. Noi abbiamo speso 90 euro a testa per il volo Vueling, poi 750 euro di noleggio del pullman, più le somme già versate per lo shuttle non utilizzato da Bologna a Rimini. E i disagi causati ai ragazzi e ai genitori». «La mail che annuncia il rimborso per non aver usufruito del volo ci è arrivata – spiega Rachele Stecca, del gruppo vacanze diventate ‘no limits’ –. Ma faremo richiesta collettiva per i danni, attraverso un avvocato mamma di una di noi. Siamo stati abbandonati, chiusi per 12 ore all’aeroporto di Maiorca senza informazioni. E il ritorno è stata una via crucis».