San Marino, suicida con la pistola della guardia. "Il giovane agente è distrutto"

I familiari della donna che si è uccisa dopo aver scoperto il cadavere del compagno: "Doveva pensare a sua figlia"

San Marino, suicida con la pistola della guardia. "Il giovane agente è distrutto"

San Marino, suicida con la pistola della guardia. "Il giovane agente è distrutto"

San Marino, 28 maggio 2017 - Il giovane agente delle guardie di Rocca non riesce a farsene una ragione. Due persone sono morte e una di queste si è uccisa con la sua pistola. Sono ore di interrogatori serrati a San Marino, dove gli investigatori della Gendarmeria stanno sentendo i testimoni della duplice tragedia che si è consumata venerdì mattina a Galazzano. La prima avvenuta all’interno di un laboratorio di falegnameria, dove il titolare si è impiccato, vinto dalle difficoltà finanziarie che stavano affondando la sua piccola ditta. La seconda, all’esterno del capannone, dove è morta invece la sua compagna.

Presa dalla disperazione, la donna ha strappato l’arma al militare che era intervenuto sul posto e si è sparata al cuore sotto gli occhi della gente, senza che nessuno avesse il tempo di fermarla. Distrutti dal dolore i familiari della donna. I genitori sono arrivati da Camogli sul Titano, mentre la zia di Ilaria si chiede disperata perché la nipote non ha pensato che avrebbe lasciato una ragazzina senza una madre. Il militare, un sammarinese, di 27 anni, era appena stato arruolato. Ora gli inquirenti dovranno cercare di accertare nei dettagli cosa è accaduto al momento dello sparo. 

La prima ricostruzione sembra però confermata: la donna era molto agitata dopo avere scoperto il corpo del compagno. Non era stato facile calmarla, e per un momento sembrava essersi tranquillizzata. Ma poi con un gesto repentino aveva afferrato la pistola d’ordinanza della guardia e senza che lui riuscisse a fermarla, si era puntata l’arma al petto e aveva fatto fuoco. Non c’è stata alcuna colluttazione, hanno già concluso gli inquirenti, ma l’arma aveva il colpo in canna. Una scelta soggettiva per le forze dell’ordine del Titano quella di tenere la pistola armata, ma la circostanza sarà comunque approfondita dalla magistratura.

Il giovane agente è stato sentito anche ieri mattina dagli investigatori della Gendarmeria, così come i testimoni che erano accanto a Ilaria quando ha fatto fuoco. Interrogati anche gli operatori dell’ambulanza che sono intervenuti, ma dai primi accertamenti sembra che la donna non fosse stata sottoposta ad alcun trattamento per placare il suo stato di agitazione. «L’agente è molto provato – dice il comandante delle guardie di Rocca, Massimo Ceccoli – è fresco di assunzione ed è distrutto per quello che è accaduto, noi cerchiamo di stargli vicino». 

Per ora non ci sono avvisi di garanzia, mentre il commissario della Legge, Simon Luca Morsiani, ha disposto l’autopsia su entrambi i corpi. Il padre e la madre della donna sono arrivati ieri sera a San Marino. Annichiliti da quello che ha fatto la figlia. Così come la zia che non riesce a capacitarsi. «Non so cosa l’abbia spinta a uccidersi, quando ha visto il fidanzato morto deve essere impazzita. Ma quello che non capisco è come non abbia pensato a sua figlia, è solo una bambina».