Rimini, ospedali in affanno. Un anno per un intervento

Le liste di attesa fornite dalla Regione. E in Romagna va anche peggio

Il Pronto soccorso di Rimini

Il Pronto soccorso di Rimini

Rimini, 19 giugno 2017 - Più di un anno di attesa per un intervento ginecologico, dieci mesi per uno di chirurgia vascolare, nove mesi per uno di ortopedia, otto per uno di otorino. Ma ci sono anche gli oltre sei mesi per un’operazione di Chirurgia pediatrica. Questi sono solo alcuni esempi relativi alle attese per un’operazione nelle diverse specialistiche per quanto riguarda il presidio ospedaliero di Rimini che comprende anche Riccione.

La situazione non cambia molto se ci spostiamo in provincia: nell’ospedale di Santarcangelo, ad esempio, per un intervento di chirurgia generale si arriva ad aspettare anche otto mesi e mezzo, tempi più o meno simili per un’operazione ortopedica a Novafeltria e anche a Cattolica la chirurgia ortopedica può arrivare, in alcuni casi, anche a un’attesa di quasi un anno.

Stiamo parlando di interventi programmati ed è vero che nelle liste con i tempi maggiori si tratta di patologie ritenute non gravi, ma che necessitano comunque di una risoluzione visto che c’è stata la prescrizione da parte dello specialista di un intervento.

Da sottolineare che la realtà riminese, nell’ambito dell’Area vasta di Romagna, è quella che ha i tempi di attesa minori. Le tempistiche relative alle attese degli interventi è stata richiesta direttamente all’assessorato regionale alla Sanità da Galeazzo Bignami, capogruppo in Regione per Forza Italia.

«I dati sono stati forniti ufficialmente dalla Regione su mia richiesta dopo le denunce che mi sono arrivate da numerosi cittadini – spiega Bignami –. Ci dicono che non sono interventi urgenti ma è anche vero che se la persona ha un problema che deve essere risolto non la si può fare attendere per anno. Ma quello che io vedo in tutto questo è una palese contraddizione: se si andranno a tagliare ulteriormente gli ospedali di prossimità, le liste di attesa sui nosocomi principali si allungheranno ulteriormente".

Monica Mambelli, direzione medica Ausl Romagna, ambito di Rimini, pur non negando le attese specifica che «si tratta di liste che hanno classi di priorità e soprattutto sono ‘sporche’, nel senso che ci sono dentro pazienti che hanno deciso di cambiare ospedale o stanno attendendo per altri motivi. Entro trenta giorno sono garantiti solo gli interventi per i tumori, ma il medico, anche in vista di altre patologie, può decidere sulla gravità e cambiare la classe di priorità. Non c’è dubbio che il nostro obiettivo è migliorare – dichiara – attraverso il sistema informativo ma anche l’organizzazione interna. Sto parlando di chi deve controllare le liste di attesa, fare le verifiche e le telefonate ai pazienti ricordando l’intervento e se hanno cambiato idea».