Rimini, sfregiata con l'acido. Minacce al figlio di Tavares

Nel mirino sul web: minacce al bimbo del capoverdiano che ha aggredito miss Romagna

Edson Tavares con il figlio avuto dall'ex moglie

Edson Tavares con il figlio avuto dall'ex moglie

Rimini, 15 gennaio 2017 - "Non lo sapete che anche i piccoli diventano grandi? Quindi il bambino va eliminato". "Devi morire tu e anche tuo figlio, quando diventerà grande sarà un m... come te. Tale padre tale figlio". Sono solo alcune delle frasi intrise di odio, comparse sul profilo di Edson Tavares, il capoverdiano che ha sfregiato con l’acido la sua ex fidanzata, Gessica Notaro. La ferocia del popolo di Facebook non sta travolgendo soltanto lui, ma anche il figlioletto che il giovane ha avuto dalla ex moglie, un’italiana che vive in Lombardia.

La donna ora è terrorizzata, spaventata a morte all’idea che qualche pazzo possa decidere di mettere in pratica quelle atrocità, prendendosela con un bambino. E’ corsa a fare denuncia, e ora la Polizia sta lavorando per identificare i seminatori di odio che hanno minacciato il bambino. Eddy, così come lo chiamavano tutti, continua invece a negare, ma le immagini riprese dalle telecamere nella zona dell’agguato lo inchioderebbero. In un fotogramma si vedrebbe chiaramente Gessica che insegue l’uomo che gli ha appena lanciato addosso l’acido. E gli investigatori hanno pochi dubbi sul fatto che quella persona sia Tavares. Ieri l’indagato è stato trasferito nel carcere di Forlì, ma prima gli è stato notificato l’avvio del procedimento per la revoca del soggiorno, firmato dal questore, Maurizio Improta. Nel caso venga riconosciuto colpevole e condannato, sconterà qui la sua pena e poi sarà espulso dall’Italia.

IERI mattina il gip di Rimini, Vinicio Cantarini, ha sciolto invece la riserva e convalidato il fermo di Tavares disponendo la custodia in carcere, stigmatizzandolo come una persona violenta che se rimessa in libertà potrebbe rifarlo. Il giudice entra anche nei dettagli dell’indagine che ha portato all’arresto di Eddy, convenendo sull’«inconsistenza del presunto alibi». Parla del movente dell’«azione criminosa» e sulla molla che l’ha spinto a quel gesto terribile: il fatto che la sua ex fidanzata avesse cominciato a frequentare un altro.

Questo, secondo Cantarini, ciò che «ha trasformato il desiderio morboso e ossessivo dell’uomo di riallacciare il rapporto con la giovane, in una volontà di vendetta criminale, da portare a termine con modalità che non avrebbero solo ferito l’integrità fisica della ragazza, ma soprattutto l’avrebbero privata di quella bellezza che lui non poteva più avere». E per Gessica, domani, si mobiliterà la città, in una manifestazione organizzata dall’associazione ‘Rompi il silenzio’ che assiste le donne maltrattate. In prima fila ci saranno anche gli agenti dell’Anticrimine della questura che da anni si occupano delle vittime di violenza.

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