L'ex socia accoltellata: "Ho perdonato Loris Stecca"

Roberta Cester: "Non ho mai fatto stalking e non ero la sua amante"

In alto Roberta Cester nella sua nuova palestra Magic Gym e a sinistra Loris Stecca al lavoro in un magazzino di frutta

In alto Roberta Cester nella sua nuova palestra Magic Gym e a sinistra Loris Stecca al lavoro in un magazzino di frutta

Rimini, 23 febbraio 2017 - La Cassazione ha confermato 8 anni e 5 mesi di carcere a Loris Stecca per tentato omicidio nei suoi confronti: contenta?

«Non vedo niente per cui rallegrarmi, lui è in galera, io sono quasi alla fame», attacca Roberta Cester. Parla per la prima volta dopo sei anni la socia dell’ex pugile, che la accoltellò all’addome il 27 dicembre 2013, nella palestra di Viserba che gestivano insieme.

L’ha perdonato?

«Sì, l’ho perdonato. E’ giusto che anche lui, come tutti, abbia un’occasione per riabilitarsi».

Se un giorno incontrasse Loris Stecca per strada, cosa gli direbbe?

«Gli direi solo ‘buona vita’».

Lei come sta?

«Fisicamente non sempre benissimo, ho vuoti di memoria, e sono stata rioperata a marzo dell’anno scorso all’addome».

Quanto al lavoro?

«Tengo duro e tiro avanti. Ho aperto una nuova palestra, Magic Gym sulla Consolare per San Marino, vicino a Trony. Faccio tanti sacrifici, comprese le pulizie tutte le sere; ci abito dentro, mi sacrifico da mattina a sera. Ma...»

Dica.

«Ora che il processo penale è finito, vorrei che si scrivesse che non ho mai fatto stalking e che non ero l’amante di Stecca».

Lei non si è mai resa disponibile a interviste però...

«E’ stata una scelta dei miei avvocati. Voglio aggiungere che perdono lui, ma le chiacchiere su di me non mi sento di perdonarle. Nè perdono Barbara D’Urso, che invece di ascoltarmi quando mi ha invitato nel suo programma l’ha buttata sul gossip».

Altri sassolini da togliersi dalle scarpe?

«Leggo che le istituzioni riminesi sono state vicine alla famiglia Stecca. Peccato che con me, vittima di un tentato omicidio, donna sola che dal Veneto è venuta a lavorare a Rimini, nessuno si sia mai fatto vivo, nonostante quel che ho subìto».

Il suo aggressore è in carcere.

«Ho letto che lui aveva chiesto di tornare in carcere piuttosto che stare a casa: non mi ha sorpreso, è uno sportivo, un ex atleta, chiuso in casa è una tigre in gabbia».

E lei?

«Non esco, tranne per visite mediche, lavoro solo. Mando avanti questa palestra con alcune persone. Con mio marito, rimasto a Venezia, siamo di fatto separati».

Come ha conosciuto Stecca?

«Nell’estate 2011, attraverso Marco Germani, che stava scrivendo un libro su di lui. Abbiamo aperto una palestra, doveva gestirla lui, ma si è reso necesario che io seguissi la parte amministrativa, e sono venuta a stare a Rimini».

Con i riminesi come va?

«Si dividono in amici, anche perfetti sconosciuti che simpatizzano con me, e persone che mi evitano. Ma io sono forte, resterò qui».