Rimini, studentessa stuprata. Il cerchio si stringe intorno all’uomo

Si tratterebbe di un giovane straniero. La ventenne spagnola, in Italia per l’Erasmus, aveva parlato di due italiani

Violenza e maltrattamenti in famiglia

Violenza e maltrattamenti in famiglia

Rimini, 25 settembre 2017 - «Mi hanno violentata». Si era presentata così sabato sera ai carabinieri dopo essere stata in ospedale, la studentessa universitaria spagnola di vent’anni, in città per il programma Erasmus. Le indagini sono ovviamente scattate immediatamente e già nelle prossime ore potrebbe essere identificato l’uomo di nazionalità straniera, che avrebbe abusato di lei nella notte tra venerdì e sabato. In un primo momento, secondo quanto denunciato dalla giovane ai militari, sembrava che la violenza potesse essere stato compiuta da due uomini italiani. La presunta violenza, invece, sarebbe stata compiuta da un uomo straniero non residente a Rimini e consumata in un furgoncino parcheggiato non lontano da un locale notturno. C’è ancora molto da chiarire sulla violenza sessuale che la ragazza ha raccontato di aver subito dopo aver bevuto alcuni drink in compagnia dell’uomo. Anche perché i ricordi ricordi di quello che sarebbe avvenuto sono confusi, solo qualche flash, per lo più annebbiato dall’alcol.

«Ricordo solo di aver conosciuto due uomini in un locale e che mi hanno offerto da bere. Erano italiani. Poi non ricordo altro. Solo di essermi trovata con uno addosso, almeno così mi sembra di ricordare, ma sono frammenti di immagini che ho nella testa», queste le prime parole della giovane. Un racconto insomma per ovvi motivi, molto lacunoso. Stando alla ricostruzione dell’accaduto, la spagnola in compagnia di un’amica si sarebbe intrattenuta con alcuni ragazzi nel locale. Poi si sarebbe allontanata con uno di questi e subito dopo avrebbe chiesto aiuto al personale della discoteca, dicendo di aver perso uno stivale e di volere la pillola del giorno dopo. Le due ragazze erano apparse molto alterate tanto che dal locale, intorno all’1 di notte, erano stati chiamati i carabinieri.

La pattuglia dei militari giunta sul posto aveva quindi prestato assistenza alle ragazze che avevano però preferito chiamare degli amici e tornare a casa. Solo all’indomani, ricordando alcuni momenti della serata precedente, la spagnola si è recata in ospedale e poi dai carabinieri per la denuncia. Gli inquirenti dell’Arma coordinati dal sostituto procuratore Luigi Sgambati, hanno raccolto alcune testimonianze e i video di sorveglianza della zona. Sono stati sentiti sia l’amica della studentessa, sia persone presenti nel locale e ci sarebbe un testimone che ha riferito di aver visto la ragazza spagnola fare sesso con un uomo nel furgone.