Terrorismo, 10 simpatizzanti dell'Isis sotto la lente della Questura

Vivono tutti in provincia: da mesi la Digos li tiene sotto controllo

Propaganda Isis

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Rimini, 31 dicembre 2016 - Dieci musulmani ‘a rischio’. Sono quelli residenti sulla provincia di Rimini che gli investigatori della questura, coordinati dalla Distrettuale antimafia hanno deciso di mettere sotto osservazione, perchè giudicati sospetti di radicalizzazione. In una parola, potenzialmente pericolosi.

E’ già da parecchio che gli investigatori della Digos hanno i dieci nel mirino, in gran parte nordafricani, tunisini e marocchini, e un paio provenienti dalla ex Jugoslavia. Tutti quanti, pare, con le stesse caratteristiche. Quasi nessuno di loro è uno sbandato, ma ha un lavoro e apparentemente sembra perfettamemte integrato nella società riminese. Hanno famiglia, non attirano su di sè l’attenzione e in genere non frequentano la moschea. Ma i loro nomi sarebbero saltati fuori dal ‘Casa’ (Comitato analisi strategiche antiterrorismo) che ha sede a Roma, dove finiscono tutte le informazioni utili sul fronte dell’antiterrorismo. Il comitato si riunisce una volta alla settimana, e quindi ridistribuisce le informazioni che ritiene importanti a livello locale.

Sulle loro abitudini i poliziotti sanno parecchio. Un’altra delle caratteristiche che hanno in comune è quello di spostarsi in altre città italiane, dove frequentano altri connazionali. Ufficialmente i loro spostamenti sono sempre di lavoro, ma questo sarebbe un altro dei campanelli d’allarme quando si tratta di terrorismo. Ma, soprattutto, sembra che siano tutti abituali frequentatori di siti islamisti.

L’osservazione degli investigatori include ovviamente anche le intercettazioni, ma fino ad oggi non ci sarebbero state dichiarazioni eclatanti. Casualmente però, ogni volta che in Europa si consumano le terribili carneficine firmate dal sedicente stato islamico, da parte di questi non arriva alcun commento su quello che è successo. Sulle loro conversazioni cade un silenzio che viene giudicato poco naturale.

Il monitoraggio della Digos nei confronti di questi personaggi è costante, onde evitare di avere sorprese. E quando gli inquirenti giudicheranno che ci sono abbastanza circostanze sospette, verrà proposta l’espulsione che potrebbe non essere lontana. Anche nel carcere riminese dei Casetti, l’attenzione antiterrorismo è molto alta. Ogni manifestazione di simpatia islamista viene subito segnalata. Come nel caso del nordafricano che aveva festeggiato per la strage di Parigi, minacciando che tutti i miscredenti avrebbero fatto la stessa fine. Finito di scontare la pena è stato espulso.