Rimini, tradisce la moglie e viene ricattato dal vicino di casa

Le avances di una bella signora erano una trappola. Il ricattatore è stato condannato a un anno e sei mesi

Tradisce la moglie e viene ricattato

Tradisce la moglie e viene ricattato

Rimini, 21 gennaio 2017 - Sedotto e ricattato. Sono state settimane molto pesanti per un cinquantenne, dipendente in un’azienda del Riminese che è stato ‘adescato’ da una misteriosa signora dall’accento straniero.

Galeotta una telefonata, all’apparenza all’utenza sbagliata. In realtà la trappola era stata orchestrata, a tavolino da un astuto vicino di casa del cinquantenne, ex amante della signora straniera. «Quello è un pollo, possiamo farci molti soldi», aveva proposto R.R. alla ex, un’ucraina ancora piacente. Così era partita prima una telefonata anonima, poi un’altra chiamata all’indirizzo del dipendente: «Ma lei dove si trova? A Rimini? Anch’io, che casualità».

L’ appuntamento era stato servito su un piatto d’argento ed il cinquantenne ci era cascato. E dopo tante parole e diversi caffè, la signora era passata al dunque: «Perché non ci vediamo da me?». La preda non aveva avuto alcun dubbio, nonostante la fede al dito ed una moglie a casa.

Ma quella che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto essere l’avventura di una sola sera, si è ben presto tramutata in un inferno. Trascorsi pochi giorni dalla scappatella, da un altro numero telefonico all’impiegato riminese è arrivata la prima minaccia: «Abbiamo delle tue foto con una donna. Se non paghi le mandiamo a tua moglie. Vogliamo i soldi per un’auto». Il tutto corredato da nome, cognome ed indirizzo della consorte appena tradita.

Il cinquantenne (assistito ora dall’avvocato Stefano Caroli) non ci ha dato peso, ma è sopraggiunta una seconda telefonata ancora più esplicita: «Ecco le foto». La vittima è però passata all’attacco e si presentata in caserma dai carabinieri a denunciare il tentativo di estorsione. Sono così partite subito le indagini.

Dai tabulati telefonici sono emerse le prime novità: uno degli apparecchi utilizzato per il ricatto era in uso a R.R, un vicino di casa del cinquantenne, un insospettabile e metodico signore che era però stato l’amante della bella straniera. Proprio l’uomo, stando agli investigatori, avrebbe anche cercato di far prostituire l’ex con la prospettiva di lauti guadagni. Da qui per il vicino di casa l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione oltre che tentata estorsione. E davanti al gup Sonia Pasini R.R ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione con la pena sospesa.

Per l'ucraina, invece, (difesa dall’avvocato Teresa Lagreca) il gip Vinicio Cantarini ha firmato il decreto che dispone il giudizio con inizio del processo il 28 febbraio. L’accusa è di tentata estorsione.