Rimini, truffa dei finti orfani. Scuola e alloggi gratis per 40 minori

Minori stranieri vengono 'abbandonati' fuori da Ausl e questura

Ufficio stranieri (immagine d'archivio)

Ufficio stranieri (immagine d'archivio)

Rimini, 15 ottobre 2016 - La truffa dei minori abbandonati sta assumento proporzioni preoccupanti. Ragazzini che vengono accompagnati di nascosto da genitori o parenti e lasciati davanti a uffici dell’Immigrazione o dell’Ausl. Obiettivo: quello di farsi mantenere dai comuni, vitto, alloggio e studio gratis. L’allarme si è allargato anche e soprattutto alla nostra provincia, al punto che ieri mattina il prefetto., Peg Strano Materia, ha convocato una riunione straordinaria con forze dell’ordine, presidente del Tribunale, Ausl e vice sindaco per mettere a punto una strategia contro la piaga dei finti orfani. Tutti minorenni albanesi che il Comune è costretto a mantenere. Il punto è che oltre al costo, i ragazzini in questione hanno riempito i posti di accoglienza, e per i veri profughi non c’è più posto,

LA DIVISIONE anticrimine della questura di Rimini da mesi sta lavorando a moltissimi casi. I 17enni albanesi ‘abbandonati’ sono fino ad oggi 42, 16 dall’inizio dell’anno. Dodici le persone denunciate, tra minorenni e maggiorenni, mentre altri otto casi sono ufficialmente aperti perchè giudicati decisamente sospetti. Altre 14 deleghe sono arrivate ai poliziotti riminesi dalla Procura dei minori di Bologna. L’unica cosa che possono fare gli inquirenti è, una volta accertata la truffa, cercare di rintracciare un parente in Italia per affidarglielo. In caso contrario, il giovane resta a carico dello Stato. Gli ultimi due ragazzini sono arrivati qualche giorno fa, uno si è presentato all’Ufficio immigrazione della questura e l’altro ai carabinieri della Stazione di Bellaria. Il meccanismo è sempre lo stesso: si presentano allo sportello dicendo che sono minorenni e sono soli. Nel primo caso, gli agenti sono riusciti a sorprendere il parente che l’aveva appena ‘lasciato’. I poliziotti hanno infatti notato un tizio che faceva continuamente capolino da dietro una macchina, e hanno deciso di chiedergli spiegazioni. A quel punto è crollato, confessando che era il cugino del ragazzino albanese che era appena entrato. I genitori glielo avevano affidato, con l’incarico di lasciarlo davanti alla questura o all’Ausl. Così al figlio avrebbe pensato il Comune. L’avrebbe mantenuto e fatto studiare. Stessa cosa a Bellaria, dove il minorenne è stato ‘mollato’ davanti alla Stazione dei carabinieri da una non bene identificata signora.

A QUANTO sembra non è un fenomeno organizzato, solo un modo per eludere il visto, la cui richiesta comporterebbe una serie di accertamenti che potrebbero anche concludersi con una risposta negativa. Un maggiorenne è costretto a chiederlo, non però un minore che se arriva in Italia è automaticamente a carico dello Stato. Ottenuto il permesso per la minore età, una volta diventato maggiorenne ha il diritto al soggiorno fino al termine degli studi. Per questo i genitori fingono di abbandonarli, incaricando in alcuni casi a parenti che già vivono in Italia o in altri accompagnandoli fin qui, per poi lasciarli davanti agli sportelli. Un sistema che ha preso sempre più piede tra le famiglie albanesi. Ma ormai nella provincia di Rimini i posti sono saturi, proprio per l’arrivo dei cosiddetti ‘falsi orfani’, e per quelli veri di posto non ce n’è più. Senza contare le spese: i ragazzini costano al Comune circa 90 euro al giorno, e insieme ai posti anche i soldi sono agli sgoccioli. Di qui la riunione in prefettura per una sempre maggiore collaborazione tra magistratura, forze dell’ordine, Ausl ed Enti locali, per organizzare il monitoraggio continuo di una situazione che rischia di sfuggire di mano.