Rimini, truffa dello specchietto, coppia di romeni denunciata dopo decine di colpi

Le tecniche più utilizzate: un sasso contro l'auto in movimento, oppure un colpo bastone per i selfie

I truffatori colpiscono l’auto di passaggio  con un sasso poi fingono di essere stati urtati

I truffatori colpiscono l’auto di passaggio con un sasso poi fingono di essere stati urtati

Rimini, 29 aprile 2017 - I Bonnie e Clyde degli ‘specchietti’ hanno ora un nome e un volto. A svelarli sono stati i poliziotti delle Volanti. E’ una coppia che ‘batte’ dal Lazio alla Romagna per mettere a segno truffe ai danni soprattutto di donne e anziani, con l’ormai collaudato ‘sistema dello specchietto’. Sono due 35enni domiciliati a Roma, ma di fatto nomadi.

Il trucco è semplice, colpiscono in qualche modo un’auto che sta passando (spesso è un sasso), poi la bloccano e dicono al conducente di essere stati urtati e che il loro specchietto si è rotto. A quel punto chiedono dai 50 ai 150 euro di risarcimento. All’inizio sono spesso molto aggressivi, per poi diventare via via sempre più amichevoli, concludendo con un «mettiamoci d’accordo tra noi e finisce qui».

Molti ci cascano, qualcuno mangia la foglia. In questi ultimi mesi pare che i due abbiano imperversato nel Riminese, riuscendo ad ingannare parecchi malcapitati. Ma una settimana fa la coppia ha esagerato. Ha tentato di truffare due riminesi a Miramare, a pochissima distanza l’uno dall’altro. Ma nessuno dei due c’è cascato, e che anzi dopo averli liquidati hanno chiamato subito la Polizia, dando una descrizione molto accurata del ‘gatto e la volpe’, e della macchina, un’Alfa, su cui viaggiavano.

Le Volanti si sono messe in caccia, e un paio di giorni fa hanno avvistato l’auto. Dentro c’era la coppia descritta dalle vittime. La Questura ora lancia un appello rivolto a tutti coloro che hanno subito la truffa o anche il semplice tentativo, chiedendo di farsi avanti per il riconoscimento.

Le tecniche usate per mettere a segno le truffe sono quasi sempre le stesse. In alcuni casi viene lanciato un sasso contro una macchina, chi è al volante sente un colpo, come, appunto, di un sasso che rimbalza. Quindi tira dritto, fino a quando non viene accostato da una macchina che gli fa segno di accostare. E lì parte la sceneggiata.

Un altro sistema messo a punto è quella con il bastone per il selfie. All’estremità del bastone legano un martelletto o un sasso, danno una botta alla macchina in marcia e poi la fermano mostrando i vetri dello specchietto.