Il gigante buono va al tappeto, Rimini piange la morte di Cevoli

L’ex pugile deceduto in ospedale a poche ore dal ricovero

Valter Cevoli, l’ex pugile riminese morto a 59 anni

Valter Cevoli, l’ex pugile riminese morto a 59 anni

Rimini, 17 ottobre 2017 - E’ stato un campione d’altri tempi. Ma anche «un uomo semplice, generoso, e sempre disponibile con tutti...», ricordano i figli. Questo era Valter Cevoli, scomparso domenica notte a soli 59 anni. L’ex pugile riminese, già campione italiano nel 1983, è deceduto in seguito a complicazioni mentre era ricoverato all’ospedale, dove era arrivato per un problema intestinale. I suoi familiari erano con lui quando le condizioni di Cevoli si sono improvvisamente aggravate: Valter è morto poco dopo la mezzanotte. La famiglia ha già chiesto di svolgere l’autopsia. «Siamo stati lì in ospedale con lui per ore, durante i vari accertamenti. In tarda serata l’avevano portato via per mettergli il sondino, ma poi la situazione si è aggravata. E’ morto poco dopo», racconta Erika, uno dei due figli di Valter. Proprio perché in attesa dell’autopsia, non è ancora stata decisa la data del funerale.

La notizia della morte di Cevoli ha fatto il giro della città. Era molto amato Valter, cresciuto anche lui in quel tempio del pugilato che è stata la Libertas Rimini sotto la guida di Elio Ghelfi, che ha cresciuto tantissimi altri campioni del ring, a partire dai fratelli Stecca. Fu proprio Ghelfi a fare di Cevoli, che all’inizio era abbastanza sgraziato nei movimenti, un pugile di alto tasso tecnico. Capace di vincere, da dilettante, il tricolore nel 1979, e di conquistare nello stesso anno la medaglia di bronzo ai mondiali in Egitto. L’anno dopo il passaggio al professionismo, dove ha conquistato 29 vittorie su 33 incontri nella categoria medio-massimi. Ma la boxe aveva lasciato un conto pesante a Cevoli, che da alcuni anni soffriva di demenza causata proprio dai colpi presi sul ring.

«Vogliamo essere forti come lo sei sempre stato tu papà. Ti porteremo nel cuore con orgoglio per il grande uomo che sei stato e per ciò che ci hai insegnato», dicono commossi i figli Erika e Andrea, annunciando la sua morte. Valter lascia i due figli e la moglie Giovanna. Tra i tanti messaggi di cordoglio, è arrivato ieri alla famiglia anche quello del Comune di Rimini: «Cevoli è stato un boxeur amatissimo dai riminesi, uno dei punti di riferimento della grande scuderia Libertas. L’apice l’ha raggiunto con la conquista del titolo italiano dei medio massimi nel 1983, lo stesso anno in cui Loris Stecca divenne il campione del mondo Wba dei supergallo, e pochi mesi prima della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles conquistata dal fratello Maurizio». Anche una volta appesi i guantoni al chiodo, «Cevoli è stato molto amato da chi lo conosceva, per la sua umanità e la sua simpatia. Virtù che ha continuato a mantenere intatte durante la malattia degli ultimi anni. A Valter Cevoli e al suo coraggio, sul quadrato e nella vita, Rimini rende il giusto onore e il suo ringraziamento. Vogliamo essere tutti forti come lui».