Insulti su Facebook alla 17enne violentata: "Denuncio tutti"

I post sono apparsi sui profili delle amiche che l’avevano filmata: dopo poche ore sono stati rimossi

I commenti oltraggiosi sono stati rimossi poche ore dopo (foto repertorio)

I commenti oltraggiosi sono stati rimossi poche ore dopo (foto repertorio)

Rimini, 17 settembre 2016 - "Ho paura che lui possa ancora farmi del male, vivo nel terrore di incontrarlo». Così ha cercato un rifugio lontano da Santarcangelo per tentare di dimenticare l’orrore di quegli interminabili minuti tra le mani di quel 21enne albanese nel bagno della discoteca in un pomeriggio d festa nel marzo scorso.

Il tutto immortalato in un video dalle sue stesse amiche. Ma gli incubi si sono ingigantiti una volta che la notizia di quello stupro è diventata di dominio pubblico. E per la diciassettenne è iniziata un’autentica gogna mediatica. Da mercoledì sui profili Facebook di alcune sue amiche sono comparsi post con insulti diretti proprio a lei, alla studentessa che era stata violentata e filmata nella toilette del locale da ballo. «Se l’è andata a cercare», «L’ha provocato», «Ma chi è questa t...?», «Lo sappiamo tutti che a lei piace andare con gli albanesi», sono alcuni dei più gentili insulti piovuti sulle bancheche di molti teenager riminesi e santarcangiolesi, tutti conosciuti dalla vittima. I commenti si sono moltiplicati con troppi ragazzini e non alla disperata ricerca di quel maledetto video dove la giovanissima appare come una bambola inanimata, distesa sulla tazza del bagno mentre un giovane, di schiena, ha i pantaloni abbassati. «Qualcuno ha il video? Dove lo posso trovare che mi diverto anche io?».

E la 17enne è sprofondata in una crisi ancora più dolorosa, con il terrore di essere riconosciuta ed etichettata, proprio come era accaduto alla 31enne napoletana morta suicida per la vergogna dopo che i suoi video hard erano diventati virali. Gli insulti contro la 17enne santarcangiolese su Facebook però ieri sera erano già spariti. Subito cancellati, forse per evitare conseguenze penali. «Io sono la vittima, mi fanno passare per quella che non sono. Voglio tutelare il nome. Denunciamoli tutti», ha detto ai suoi legali la minorenne. E gli avvocati Carlotta Angelini e Piergiorgio Tiraferri, che assistono la ragazzina, vogliono evitarle qualsiasi altra crudeltà: «La giovane ha già sofferto troppo, la sua vita è stata rovinata. Quegli insulti sono gratuiti. Presenteremo denuncia contro gli autori di quei post», dichiarano. Per la violenza sessuale è stato iscritto nel registro degli indagati un ventunenne albanese, ma residente a Santarcangelo. Il ragazzo non ha ricevuto ancora nessun avviso di garanzia e non è stato ancora sentito dal pubblico ministero Davide Ercolani che coordina le indagini.

Al momento gli inquirenti hanno solo chiesto alcune consulenza, una psicologica e una tecnica. Quella tecnica riguarda la diffusione del filmato maledetto, quello della violenza. Da un primo riscontro sembra che il video sia stato girato solo su whatsapp tra gruppi distinti e non sia finito invece nell’oceano senza limiti di internet. E proprio da un messaggio whatsapp il filmato era arrivato alla madre della 17enne che: «Guarda cosa fa tua figlia». Sconvolta la donna si era subito rivolta ai carabinieri, sporgendo denuncia e facendo nome e cognome del presunto stupratore.