L’ex compagno le ruba tutto, ora mangia alla Caritas

Mariangela, 54 anni e la madre in ospedale per le botte

L’uomo, 43 anni, di origini campane è già stato condannato in primo e secondo grado, l’Appello si è tenuto pochi giorni fa a Bologna

L’uomo, 43 anni, di origini campane è già stato condannato in primo e secondo grado, l’Appello si è tenuto pochi giorni fa a Bologna

Rimini, 18 giugno 2017 - E' riuscito a farsi consegnare tutto quello che avevano in casa, compresa l’eredità di 64mila euro lasciata dal padre e, come se non bastasse, ha riempito di botte la compagna e l’anziana madre ammalata. Una storia terribile, accaduta a Cattolica e che la protagonista; Mariangela, 54 anni, assistita dall’avvocato Catia Gerboni, acconsente di raccontare per mettere in guardia altre donne. L’uomo, 43 anni, origine campane, è stato condannato sia in primo che in secondo grado.

Mariangela, dove ha conosciuto quest’uomo?

«Ai giardini davanti al Comune. In verità prima ho conosciuto sua cugina».

Come mai ha deciso di ospitarlo a casa sua?

«Perché sua cugina lo aveva cacciato di casa. E io ero innamorata persa di lui».

Quando sono iniziate le violenze?

«Poco dopo che si è insediato in casa nostra. Io e mia madre siamo finite in ospedale. A mia madre ha rotto un timpano».

Perché non l’ha denunciato?

«Perché controllava tutto quello che facevo e io avevo una gran paura di lui».

Quindi ha dovuto consegnarli anche i vostri soldi ...

«Diceva che ne aveva bisogno per aprire una macelleria qui a Cattolica, quindi doveva acquistare i frigo, la carne. Non era vero niente».

E dove li spendeva?

«Moltissimi in droga: fumava eroina e crack».

Quando è riuscita a dire basta a questa terribile situazione?

«Non ci sono riuscita io: qualcuno ha sentito le nostre urla disperate ed ha chiamato i carabinieri. Sono stati loro a portarlo via».

Eravate finalmente salve.

«Sì, ma io continuavo ad avere paura che tornasse. Sono andata in una casa famiglia della Papa Giovanni e mamma in ospedale, poi in Rsa. Poi è morta. Ho perduto tutto: mia madre e tutto quello che avevo».

Come riesce a tirare avanti?

«Faccio qualche lavoro ma più di 120/125 euro al mese non guadagno».

Con questi soldi non si riesce nemmeno a mangiare ...

«Infatti vado a prendere il pranzo alla Caritas poi lo mangio a casa perché mi vergogno. Comunque la fame la pativo anche quando c’era lui in casa: perché non voleva che mangiassimo né io né mia madre. Io voglio dire una cosa a tutte le donne: denunciate queste cose prima che sia troppo tardi. Non aspettate come ho fatto io».

L’avvocato Gerboni spiega che l’uomo ha ammesso le violenze anche in Appello giustificandole con il fatto che era un tossicodipendente. Il problema è ora come fare per far riavere il denaro che l’uomo ha portato via a Mariangela e alla madre.

«Tra una cosa e l’altra quell’uomo deve restituire 80 mila euro, ne ha dati mille. Sarà mio compito verificare e colpire tutto quello che ha e guadagna», afferma con forza il legale.