Rimini, 10 aprile 2014 - Da Parmigianino a Kentridge, da Guercino a Fontana, da Tintoretto a Baccarini, da Hugo Pratt a Federico Fellini, da Keith Haring a Coppedè, ad un inedito disegno di Dudovich chiudendo con i contemporanei Toccafondo e Nicoletta Ceccoli. Più di 20 mostre allestite dal 12 aprile all’8 giugno in contemporanea in altrettanti luoghi prestigiosi, pubblici e privati, trasformano per due mesi la città nella capitale del Disegno.

È la prima edizione della Biennale del Disegno di Rimini, ideata dal Comune di Rimini e dai Musei Comunali, omaggio al “primato” che il disegno si aggiudica secolarmente nelle arti come pratica e disciplina che percorre trasversalmente la storia dell’arte e converge con forza in moltissimi processi artistici.

Sara’ il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ad inaugurare ufficialmente sabato alle 17 la prima edizione della kermesse (www.biennaledisegnorimini.it), assieme al sindaco Andrea Gnassi, all’assessore alla cultura Massimo Pulini e al Soprintendente ai beni culturali e artistici di Bologna, Ferrara, Forli’-Cesena, Ravenna e Rimini, Luigi Ficacci.
L’inaugurazione, ospitata nella nella sala dell’Arengo in Piazza Cavour, si aprira’ con la performance del writer Filippo Manzone, esperto di calligrafie, che realizzando la scritta “Biennale del Disegno” su una parete dell’Arengo dara’ il via alle celebrazioni e agli opening nella citta’ di Rimini, “vestita a festa” per l’occasione e trasformata nella capitale del Disegno. Dopo il saluto delle autorita’ si proseguira’ con l’apertura di 23 mostre in contemporanea (tutte ad ingresso gratuito, ad eccezione di quelle a Castel Sismondo), in programma fino all’8 giugno.
L’inaugurazione terminera’ alle 20 nel giardino dell’Ala Nuova del Museo della Citta’, dove Oscar Dominguez, argentino di adozione faentina, fra i maggiori artisti di ‘land art’ che lavorano in Italia, accompagnera’ il pubblico alla scoperta della sua ultima creazione, un’installazione di grandi dimensioni dedicata alla trasversalita’ del Disegno e realizzata per la Biennale.

In mostra mille disegni, un corpus di opere unico nel suo genere ospitato nei luoghi più significativi di Rimini per un percorso teso all’analisi della figurazione grafica in tutte le sue declinazioni: il Disegno come strumento preparatorio nella pittura antica - da Parmigianino a Tintoretto a Guercino - o in quella moderna - da Emilio Vedova a Fontana passando per Fortunato Depero - il Disegno come espressività simbolica, nell’opera di Domenico Baccarini, nelle tele di William Kentridge, in un’opera tre metri per tre di Keith Haring, e ancora gli storyboard cinematografici di Gianluigi Toccafondo, i progetti del “Gaudì italiano” l’architetto Alfonso Coppedè, fino al fumetto di Hugo Pratt un per finire con un disegno inedito di Marcello Dudovich.

Infine la sinopia dell’affresco di Piero della Francesca conservata al Tempio Malatestiano che stringe l’occhio alla collezione di disegni firmati dallo stilista Renè Gruau e al Libro dei sogni di Federico Fellini, l’album, anzi due (perché due Fellini ne riempì) dove il Maestro annotava sotto forma di disegni e schizzi i propri sogni appena sveglio, per un periodo che va dall'inizio degli anni sessanta al 1990.
Il percorso della Biennale del Disegno porta il turista a conoscere il volto più antico e prezioso della Città Malatestiana, che vedrà il proprio centro storico trasformarsi in un cuore pulsante della creatività e della ricerca. Il Museo della Città, Castel Sismondo, Palazzo del Podestà, Palazzo Gambalunga, FAR (Fabbrica Arte Rimini), il Museo degli Sguardi, la Cineteca comunale e l’Istituto Musicale Lettimi, librerie, gallerie, studi di architettura e case editrici sono solo alcuni dei luoghi coinvolti.

In questo contesto, data la natura diffusa della mostra capillarmente distribuita nella città, si potranno scoprire gli scorci più importanti di una Rimini profondamente legata alla storia e alle arti, grazie anche ai pacchetti soggiorno proposti dagli operatori turistici. Passeggiando a piedi, respirando l’odore del mare, gustando i profumi del risveglio della natura e recuperando quell’andamento lento necessario per godere di un percorso che si snoda tra palazzi storici, piazze antiche, strade e vicoli suggestivi di una Rimini città d’arte e di cultura millenaria tutta da scoprire.

Inoltre due mostre collaterali sono ospitate tra le mura degli antichi Borghi di Longiano e Santarcangelo nell’entroterra riminese, un’occasione unica per scoprire questi gioielli custoditi tra le colline romagnole. “Quasi un secolo di «disegno» nelle collezioni della Fondazione Tito Balestra” è il titolo della mostra eposta tra il Castello Malatestiano di Longiano e l’Ex Chiesa Madonna di Loreto, una selezione di opere tratte dalla collezione dell’omonimo poeta, Tito Balestra. Il grafico Marco Smacchia è invece al centro della mostra santarcangiolese. Il disegnatore che dal 2009 cura la grafica della celebre rassegna “Santarcangelo dei Teatri” espone alle Rocche Malatestiane.