Donna scomparsa, perquisite le auto dei sacerdoti

Analisi dei Ris all'interno delle utilitarie alla ricerca di tracce di Guerrina Piscaglia

E' scomparsa Guerrina Piscaglia

E' scomparsa Guerrina Piscaglia

Rimini, 4 settembre 2014 - «Guerrina? Non la conosco». E butta giù il telefono il sacerdote di Ca’ Raffaello con cui invano abbiamo cercato di parlare. Non perché sia sospettato di qualcosa, ma perché di certo le indagini sulla scomparsa della donna stanno lambendo la piccola canonica e i preti, di colore, che l’hanno frequentata negli ultimi mesi. I carabinieri dei Ris, giunti da Roma con tanto di cani molecolari capaci di fiutare la pur minima traccia di odore, non si sono limitati a ispezionare canonica e casa del marito. Con l’utilizzo anche del luminol, composto chimico che serve per individuare eventuali tracce di sangue, hanno pure dettagliatamente controllato le due auto utilizzate dai sacerdoti. E’ stato trovato qualcosa? «No comment» esce dalla bocca di un inquirente. E in ogni caso tutti reperti prelevati sono adesso nel laboratorio romano dei Ris e qualsiasi ipotesi sarebbe prematura. Una pura illazione.

Perché la canonica? Le voci di paese, che vanno prese per quello che sono, dicono che Guerrina Piscaglia, originaria di Novafeltria, avrebbe frequentato un po’ troppo spesso uno dei sacerdoti e questo può non voler dire nulla ma è stato sufficiente per allargare le indagini anche a quella cerchia. D’altra parte gli inquirenti considerano la ricerca della donna scomparsa una priorità assoluta e, Ris a parte (dotati di strumenti tecnologici che altri non hanno), i carabinieri aretini stanno lavorando pancia in terra per trovare la chiave di volta di una vicenda sempre più ingarbugliata. Lo scenario privilegiato resta a oggi quello dell’allontanamento volontario ma è allo stesso tempo valida ogni altra ipotesi. Diverse cose non tornano. Guerrina era attaccatissima al figlio disabile, come conferma l’avvocato Francesca Faggiotto che assiste i familiari: «Non lo lasciava un secondo, lo aveva sempre seguito con cura estrema, era la sua ragione di vita». E allora com’è possibile che da oltre quattro mesi la donna non abbia mai cercato un contatto? La famiglia, che avvalora l’autenticità dei tre sms inviati alla suocera, ha una tesi: Guerrina è andata via di sua volontà, ma adesso viene tenuta lontano con la forza.  Ma gli inquirenti ci credono poco come continuano a dubitare che i vari personaggi della storiaccia possano, uno di loro, aver commesso un fatto di sangue. Non torna con i profili, non torna nemmeno con gli alibi. Niente torna, a ben vedere. Anche del fantomatico venditore ambulante che a bordo di un’auto scassata saliva fino a Badia Tedalda e a Ca’ Raffaello nulla si sa. Da quelle parti non si sarebbe fatto più vedere, lo cercano nella Valtiberina umbra, dalle parti di Assisi, perfino a Rimini, ma per adesso è come cercare un fantasma. Insomma, l’unico punto fermo è che Guerrina è sparita da quattro mesi con pochi spiccioli in tasca, un cellulare e un caricabatteria. In vista anche altre battute di ricerca nei boschi della zona ma con poche speranze. E intanto il mistero diventa sempre più fitto.