Uccise la ex e il compagno, parla lo zio del killer

Sadik Dine è stato scarcerato dopo la condanna a 5 anni: "Mio nipote Dritan mi chiese in ginocchio di aiutarlo a liberarsi del cadavere"

Sadik Dine, lo zio di Dritan Demiraj (Foto Petrangeli)

Sadik Dine, lo zio di Dritan Demiraj (Foto Petrangeli)

Rimini, 16 marzo 2016 - Nemmeno due anni di carcere hanno schiarito il volto da pescatore di Sadik Dine. L’uomo che ieri era seduto nella poltrona del suo avvocato, Massimiliano Orrù, era un uomo ben diverso da quello a testa bassa nella gabbia degli imputati insieme al nipote. Quel Dritan Demiraj che ha ammazzato due persone per consumare una vendetta d’amore e che lunedì scorso la Corte d’Assise ha condannato all’ergastolo. I giudici invece hanno creduto a Sadik che ha giurato di avere solo aiutato Dritan a nascondere il cadavere di Silvio Mannina. Sadik è stato condannato a cinque anni, e ieri pomeriggio è tornato un uomo libero e con un diploma di terza media preso ai ‘Casetti’.

Si aspettava di essere assolto dai due delitti?

«Sì, perchè non sono un assassino. Per molto tempo ho taciuto perchè pensavo che non mi avrebbero mai creduto. Ma avevo anche fiducia nella giustizia italiana».

Suo nipote ha l’ergastolo, se lo merita?

«E’ una condanna a morte, ma ha ucciso due persone. Anche se era stato tradito da Lidia, non doveva arrivare ad ammazzare».

Lei però l’ha aiutato a buttare nel lago Azzurro il cadavere di Silvio.

«E’ vero, ma quando Dritan mi ha chiesto aiuto io non sapevo ancora cosa avesse fatto. Quella sera è venuta a cercarmi a casa Monica Sanchi (la fidanzata di Dritan condannata a 30 anni, ndr) e mi ha detto di andare subito nell’appartamento di Dritan, senza spiegarmi però cosa era successo. Quando sono arrivato ho visto quel ragazzo morto. Una scena terribile che ho continuamente davanti agli occhi. Ho dato a mio nipote del pazzo, ma lui si è messo in ginocchio e mi ha detto ‘Vedi, questo è l’amante di mia moglie, zio aiutami’. Lui per me era come un figlio...».

Dritan ha ucciso la ex compagna, Lidia, e l’ultimo amante di lei dopo averlo torturato. E’ un uomo malvagio?

«E’ un uomo tradito. Lidia, che lui amava moltissimo, l’ha tradito con suo cugino, e il padre di questo, mio fratello, avrebbe dovuto riunire la famiglia e risolvere le cose. Non l’ha fatto, e c’è stato tutto questo sangue. Mio fratello per me è come morto».

Ma è Dritan che le ha rovinato la vita. Lei ha perso il lavoro, hanno sfrattato la sua famiglia e i suoi figli più piccoli le sono stati tolti dagli assistenti sociali.

«Sono arrabbiato con Dritan, e se tornassi indietro non lo aiuterei più. Mai più. Quando ho visto il corpo di Mannina avrei dovuto chiamare la polizia, così avrei potuto salvare almeno Lidia. Perchè, giuro, io non sapevo che il giorno dopo lui sarebbe andato a ucciderla. L’avrei fermato, giuro che l’avrei fermato. Faccio il pescatore in questa città da 17 anni, e ho sempre pensato solo a lavorare e a crescere i miei tre figli».

La madre di Silvio è disperata, e la voleva all’ergastolo.

«Ma io non sono un assassino. Le chiedo perdono per quello che ho fatto, per avere buttato il corpo di suo figlio nel lago. Quel ragazzo è sempre nella mia mente».

E allora perchè Monica ha accusato anche lei dell’omicidio?

«L’ha fatto solo per salvare se stessa».