San Marino, 11 maggio 2010. La Repubblica di San Marino «resterà a ogni effetto nella black list italiana fino a quando non saranno formalmente e sostanzialmente in vigore tutte le norme necessarie per integrare gli standards internazionali legali, fiscali, antiriciclaggio, eccetera».

 Lo precisa in una nota il ministero dell’Economia italiano in riferimento alle notizie circolate sulla stampa.

«C’è rammarico. Questa nota sembra quasi smentire la disponibilità che avevamo colto nella lettera inviata dal ministro Tremonti nei giorni scorsi. Mi domando cosa sottintenda tutto questo». Così il Segretario di stato alle finanze di San Marino, Pasquale Valentini, ha commentato la nota con l'agenzia di stampa Radiocor

Valentini sottolinea che San Marino «di fatto tutti questi standard già li sta applicando, il 90% delle cose richieste sono già in essere, in attesa della ratifica degli accordi in materia collaborazione finanziaria e sulla doppia imposizione con l’aggiunta delle modifiche previste dallo standard Ocse. C’è un accordo già parafato in attesa della ratifica. Accordo a cui andranno aggiunte le integrazioni sullo scambio automatico di informazioni nel settore bancario. Strada che vogliamo perseguire all’interno del quadro normativo che dobbiamo chiudere».

Per il ministro di San Marino «è come un gatto che si morde la coda: ci si dice restate nella black list finchè non chiudete l’accordo sulla doppia imposizione e quello di collaborazione finanziaria. Noi chiediamo di chiudere gli accordi e di essere esclusi dalla black list. Ma non dipende da noi, dipende anche dall’italia»