Un ‘Paradiso’ ma solo per gli sbandati

Materassi e resti di cibo nel locale sul tetto di Rimini. Ora i vicini hanno paura

Rimini, lex discoteca Paradiso nel degrado

Rimini, lex discoteca Paradiso nel degrado

Rimini, 29 luglio 2015 - Dentro è un inferno. Del nome ‘Paradiso’ è rimasta solo qualche insegna qua e là, consumata dal tempo e dall’incuria, e nulla più. Ma il ‘Paradiso’, la discoteca riminese che di storico ha ormai solo il degrado, non sta solo cadendo a pezzi. Da tempo l’ex locale di Covignano (chiuso dal 2011) è rifugio di sbandati e balordi (FOTO).

Alcuni vicini, preoccupati dal via via (specie nelle ore notturne) intorno all’edificio, sono andati a curiosare e hanno trovato di tutto: «Ci sono giacigli di fortuna, materassi, alcuni vecchi vestiti e anche resti di cibo e rifiuti». Il Paradiso è diventato il dormitorio di clochard, sbandati e delinquenti. «Qualche volta mi capitava, durante le passeggiate serali, di passare davanti al Paradiso – racconta una signora che abita a poche centinaia di metri – Adesso non lo faccio più, non è sicuro. Ci sono troppe presenze sospette nel giardino del vecchio locale».

Secondo alcuni vicini, i balordi hanno occupato anche gli interni della discoteca, nonostante il locale cada a pezzi. Tanto che diverse volte chi abita in zona si è rivolta alle forze dell’ordine, preoccupato. Ma intervenire non è facile: il Paradiso resta pur sempre una proprietà privata, anche se per i malintezionati è facilissimo entrarvi. La recinzione in più punti ha ceduto, non c’è neanche la necessità di scavalcare per entrare.

La sensazione è che la situazione resterà così anche per molto tempo, visti anche i vari contenziosi che pendono sulla proprietà. C’è, come si ricorderà, una causa in corso tra i fratelli Soleri sulla società che gestisce l’immenso patrimonio lasciato dal padre, il commercialista Giorgio, e tra i vari beni contesi c’è anche l’ex discoteca di Covignano. Resta aperto anche il contenzioso con i fratelli Massimo e Roberto Buffagni, ex gestori del locale (presero il timone del Paradiso dopo Gianni Fabbri).

La discoteca, sulla carta, potrebbe anche riaprire nonostante le varie vicessitudini legali, ma per farlo prima servono tanti soldi. Almeno 300mila euro, forse di più. Di questi tempi una cifra che pochi possono permettersi.