La figlia di Loris Stecca: «Otto anni sono un’ingiustizia, mio padre non è un criminale»

Rachele Stecca si sfoga: «Non voleva uccidere la sua socia»

L’ex pugile Loris Stecca insieme  alla figlia 18enne Rachele, studentessa al liceo classico, in una fotografia scattata dalla moglie Fiammetta Feliciotti, nel tardo pomeriggio di ieri nella loro abitazione

L’ex pugile Loris Stecca insieme alla figlia 18enne Rachele, studentessa al liceo classico, in una fotografia scattata dalla moglie Fiammetta Feliciotti, nel tardo pomeriggio di ieri nella loro abitazione

Rimini, 30 maggio 2015 - «Mio padre ha sbagliato, non doveva fare quel gesto, ed è giusto che paghi. Ma quella che gli hanno dato è una pena troppo alta. La giustizia non è stata giusta».

Lo sfogo di Rachele Stecca, 18 anni compiuti 6 aprile scorso, figlia di Loris, l’ex campione del mondo dei supergallo condannato giovedì a otto anni e sei mesi per tentato omicidio dell’ex socia Roberta Cester.

Perché sentenza ingiusta?

«In diciotto mesi ha mostrato che si è pentito, come aveva detto il pubblico ministero (Paolo Gengarelli aveva chiesto 5 anni e dieci mesi, ndr). Io resto convinta che non voleva affatto ucciderla».

Però resta la coltellata alla pancia.

«Ripeto, ha sbagliato, non ha dato un bell’esempio a noi figli. Un gesto che non si fa. Ma resta un buon padre. Lo risceglierei tra mille. Mi ha sempre dato tutto, anche più di quello che chiedevo».

Loris è ancora in casa con voi, agli arresti domiciliari.

«Sì – continua la figlia –. Sinceramente pensavamo a una pena minore. Lui ha sempre detto che tre anni erano pochi, che se l’avessero condannato a tre o quattro anni tutti avrebbero pensato a un favoritismo verso un ex campione di pugilato, non avrebbe voluto».

E lei?

«Io non ero così ottimista, ho sempre guardato in faccia alla realtà, non ho mai pensato che gli avrebbero dato tre anni. Ma otto anni e mezzo sono tanti, troppi. Mio padre non è un criminale. Avevo pensato che l’incubo fosse finito, invece continua ancora, e proseguirà per degli anni».

Come si comporta suo padre in queste ore?

«Lui sta sul terrazzo a prendere il sole, cerca di mostrarsi sereno e tranquillo, ma io so che lo fa solo per non farci preoccupare ancora».

Farete ricorso?

«Certamente, i nostri legali presenteranno ricorso in Appello. e in Cassazione. E chiederanno che venga lasciato agli arresti domiciliari. Ma è una magra consolazione».

Come va con la sua grande passione, il ballo?

«La danza è la mia vita, quando sto male faccio quello. Il 13 giugno ho il saggio con la mia scuola, il Rimini Ballet Studio».

Rifarà il provino per Amici della De Filippis, dopo l’esclusione del 2014 perché minorenne?

«Credo di sì, deciderò presto. Lo fanno a Roma a fine giugno».