"Ho sentito guaire la mia Gina, bruciata e seppellita in un sacco"

Parla la padrona della cagnolina ridotta in fin di vita

Gina, il Jack Russel seviziato e ridotto in fin di vita

Gina, il Jack Russel seviziato e ridotto in fin di vita

Rimini, 10 agosto 2014 - «Gina ha superato la notte. E’ una cosa buona anche se ha un edema cerebrale e non so se se la caverà». La giovane milanese C.M. parla con la voce rotta della sua cagnetta, il piccolo Jack Russel seviziato l’altra notte nei pressi del Riviera Horses di San Giovanni in Marignano. «Non è fuori pericolo per via di quell’edema — spiega la ragazza —. Oltre che colpita con un forcone al fianco, è stata picchiata in testa con un bastone, poi chiusa in un sacco di plastica, bruciata e infine mezza seppellita perchè creduta morta».

Come ha fatto a salvarla? «Mi sono svegliata e lei non c’era. Sono uscita dal camper e mi sono messa a cercarla. Ho chiamato ‘Gina... Gina’. Poi ho sentito un lamento. E ho capito che veniva da un fosso poco lontano. Era lì mezza morta, attaccata al pelo la plastica bruciacchiata».

Perchè pensa che sia stato il suo fidanzato? «Non è che sia proprio il mio fidanzato, stavamo insieme da meno di un mese. Eravamo qui perchè lui doveva partecipare a un concorso ippico».

Ma come fa a dire che è stato lui visto che lo ha denunciato per maltrattamenti ai carabinieri di Morciano e Riccione? «Non era in sè. Diceva a tutti che avrebbe ammazzato il mio cane. Aveva riferito anche che ci aveva provato la sera prima a infilarlo in un sacco per dargli fuoco, ma non c’era riuscito. Di certo non si comportava come una persona equilibrata».

Ma perchè litigavate? Era aggressivo nei suoi confronti? «No, ma era evidente che ce l’aveva con me, forse per sfogare la rabbia che covava nei miei confronti ha pensato di colpirmi uccidendo Gina. Forse era tutta gelosia. Lo sapeva benissimo come le voglio bene e che siamo inseparabili da 10 anni».

Fin qui le accuse della ragazza, mentre l’ex fidanzato giura di non essere lui l’aguzzino. Intanto la rabbia si è scatenata su Facebook e almeno 1000 persone hanno chiesto che l’uomo sia radiato dalla Federazione Sport Equestri. Una richiesta analoga è stata avanzata dal legale della giovane, Caterina Brambilla, alla procura federale della Fise.