Turbolenze in campagna elettorale, Gnassi in tribunale il 20 aprile

Fissata l’udienza preliminare, ma il Pd fa quadrato attorno al sindaco

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi

Rimini, 10 febbraio 2016 – Prima o poi doveva arrivare. E alla fine è arrivata, la data che per molti potrebbe segnare come uno spartiacque la campagna elettorale delle prossime comunali a Rimini. Il 20 aprile Andrea Gnassi e gli altri 18 indagati eccellenti della maxi inchiesta sul crac di Aeradria saranno chiamati in tribunale per l’udienza preliminare. Il gip Vinicio Cantarini dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio le persone coinvolte nell’inchiesta, e per quali reati. A Gnassi e agli altri indagati eccellenti, dal suo predecessore Alberto Ravaioli agli ex presidenti della Provincia Nando Fabbri e Stefano Vitali, dal presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni a Manlio Maggioli, vengono contestati reati come l’associazione a delinquere e la truffa. Anche se, va ricordato, la Cassazione ha annullato i sequestri cautelativi nei loro confronti (e anche per Masini e Vannucci) sostenendo come, dalle carte presentate dagli inquirenti, non si possa ravvisare l’ipotesi della truffa.

La partita ora torna a Rimini, e Gnassi se la giocherà nel pieno della campagna elettorale. Ieri, appena la notizia ha cominciato a circolare, c’era già chi gongolava tra i rivali politici del primo cittadino. Gnassi non commenta, lo fa per lui Juri Magrini. «Sapevamo che sarebbe arrivata, prima o poi, la data dell’udienza preliminare – prova a buttare acqua sul fuoco il segretario del Pd – e la nostra posizione non cambia di una virgola. Piena fiducia a Gnassi, e piena fiducia nella magistratura». Ma il rischio è che la campagna elettorale si giochi proprio sulle vicende giudiziarie. Magrini lo sa bene. «Mi auguro che il processo di Aeradria resti fuori da questa campagna elettorale. Se non sbaglio, questo l’ha detto anche Davide Grassi, il candidato del M5s (o meglio di una delle due liste che sperano di ottenere da Grillo il simbolo, ndr). Mi piacerebbe vedere discutere il Pd e gli altri partiti della città, del futuro di Rimini, dei programmi...».

Un auspicio che è destinato probabilmente a cadere nel vuoto, visto da tempo il centrodestra e il Movimento 5 stelle soffiano sul fuoco di Aeradria, e in questi mesi hanno più volte invitato Gnassi a non ricandidarsi. Va detto che difficilmente, considerando i tempi della giustizia, il giudice per le indagini preliminari prenderà una decisione prima del 12 giugno, giorno delle elezioni. Ma c’è da giurare che l’affaire Aeradria diventerà uno dei leitmotiv della campagna elettorale, come hanno già dimostrato le prime uscite pubbliche della Lega e di ‘Obiettivo civico’, la lista guidata dall’ex grillino Luigi Camporesi.