Guerra tra fratelli per l’eredità: il ‘Paradiso’ nel patrimonio conteso

Dopo il notaio e un medico, indagati anche due ‘testimoni’

Il 'Paradiso' di Rimini ormai in degrado

Il 'Paradiso' di Rimini ormai in degrado

Rimini 26 maggio 2015 - Fratelli in guerra per un’eredità da 18 milioni di euro. Un patrimonio immenso quello lasciato dal noto e facoltoso commercialista Giorgio Soleri, deceduto il 10 aprile di tre anni fa, che comprende la bellezza di settanta appartamenti, due alberghi e l’immobile del noto locale «Paradiso» (FOTO).

Al centro della vicenda, che ha dato il là all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, una donazione fatta, pochi giorni prima di morire, da Giorgio Soleri mentre era ricoverato in ospedale.

La donazione «incriminata» riguardava la cessione di quote di una società che gestiva proprietà per 19 milioni di euro a favore degli altri tre eredi Soleri. E proprio il figlio penalizzato, Stefano, assistito dall’avvocato Maurizio Riccardi del foro di Roma, ha presentato denuncia, contestando la validità dell’atto. «Secondo noi – aveva dichiarato l’avvocato Riccardi – l’atto è nullo perché il paziente non era in grado di intendere e volere ed il certificato medico che ne attestava la capacità è falso».

Accuse pesantissime quelle formulate nella denuncia penale, nell’atto di citazione civile che avevano portato all’iscrizione nel registro degli indagati di un noto notaio riminese per l’ipotesi di reato di circonvenzione di incapace e di falso e di un medico del reparto di Geriatria, difeso dall’avvocato Moreno Maresi, che deve rispondere solo di falso. «Sono convinto che verrà provata la totale estraneità del mio cliente», assicura il legale del dottore.

Ma altre due persone nei giorni scorsi sono finite nel registro degli indagati: si tratta di due testimoni che hanno assistito alla donazione «sospetta» fatta quel 27 marzo 2012 da Giorgio Soleri, colpito tre settimane prima da un grave ictus ed a causa del quale è morto il 10 aprile, sempre del 2012, all’Infermi di Rimini dove era stato ricoverato.

I colpi di scena, dunque, non mancano: l’avvocato di Stefano Soleri ha preannunciato un’altra denuncia, stavolta per distrazione di beni. «Sospettiamo che alcuni immobili siano stati trasferiti ad una società sammarinese», dichiara l’avvocato Riccardi. Sempre stando al legale ci sarebbe anche un altro caso sospetto, relativo ad una falsificazione di una anziana riminese, che riguarderebbe il medico indagato. Ma questa è un’altra storia. La battaglia fra i fratelli è appena inziata.