Caso Guerrina, le ossa sarebbero di un uomo

Secondo i Ris non apparterebbero alla donna scomparsa quasi un anno fa. L'avvocato del marito: "Mirko Alessandrini è scoppiato in un pianto liberatorio"

Guerrina Piscaglia

Guerrina Piscaglia

Rimini, 10 aprile 2015 - Apparterrebbero a un uomo, e non a una donna, i resti umani ritrovati nell'ossario del cimitero di San Gianni, vicino a Badia Tedalda (Arezzo). E' quanto hanno potuto rilevare i Ris, nell'ambito delle indagini sulle ricerche di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa il primo maggio 2014.

Il giallo resta dunque ancora avvolto nel più fitto mistero. I Ris hanno individuato che le ossa, che non arrivano a comporre uno scheletro intero, siano di un uomo mediante l'isolamento del cromosoma. Da quanto si apprende, i resti potrebbero non essere omogenei, cioè provenienti da scheletri diversi.

"E' scoppiato in un lunghissimo pianto liberatorio". Così l'avvocato Francesca Faggiotto ha raccontato la reazione di Mirko Alessandrini, marito di Guerrina Piscaglia, quando ha appreso che le ossa ritrovate al cimitero di San Gianni, nei pressi di Badia Tedalda (Arezzo) non appartengono alla moglie. "Padre Gratien deve dire quello che sa, mentre finora si è avvalso della facoltà di non rispondere", ha aggiunto il legale, sempre riferendosi ai pensieri espressi da Alessandrini.