I bagnini: "Pronti a denunciare chi lascia i figli soli a fare il bagno"

I marinai di salvataggio partono coi primi esposti

Bagnino salva un bambino

Bagnino salva un bambino

Rimini, 25 agosto 2015 - Loro si gettano in mare, li strappano alle onde, li riportano a riva impauriti e sfiancati. «E i genitori si accorgono solo in quel momento che abbiamo salvato i loro figli dall’annegamento...». Ora i marinai di salvataggio hanno deciso di dire ‘basta’. Di responsabilizzare maggiormente le famiglie che portano al mare i bambini, e poi permettono loro di fare il bagno da soli, rischiando così - com’è capitato anche nell’ultimo weekend – di esporre i piccoli a tutti i rischi del caso. «Stiamo preparando con i nostri legali – annuncia il portavoce dell’associazione dei marinai di salvataggio, Andrea Manduchi – tutta la documentazione per iniziare a denunciare i genitori che lasciano incustoditi i figli mentre fanno il bagno in mare. Non è accettabile, come ci capita purtroppo di constatare sempre più spesso, che un bambino di 7 o 8 anni entri in acqua da solo senza essere guardato nemmeno a vista da un adulto, specialmente nelle giornate in cui il mare è più ‘agitato’. Riteniamo ci siano tutti gli estremi per farlo. L’articolo 591, quello sull’abbandono dei minori, parla chiaro».

Il problema è stato sollevato più volte dall’associazione dei marinai di salvataggio, in questi anni. Ma è ritornato prepontemente d’attualità dopo l’ultimo fine settimana, «in particolare sabato quando, tra Rivazzurra e Miramare – spiega ancora Manduchi – molti di noi hanno prestato soccorso a diversi bambini che rischiavano di annegare, trascinati al largo dai gardoni (i vortici d’acqua che si formano in determinati punti della nostra costa, anche non lontano da riva). In quasi tutti i casi il fatto sorprendente è che, nonostante le condizioni del mare, i bambini che abbiamo salvato erano da soli o con amichetti. Non c’era nessun adulto con loro. Anzi, dopo gli interventi di salvataggio abbiamo scoperto che alcuni genitori erano seduti al bar o sotto l’ombrellone e non si erano nemmeno accorti del pericolo corso dai figli».

Da qui la decisione di ricorrere alle vie legali. «Stiamo raccogliendo i documenti necessari – conferma Alessio Montalti, giovane avvocato nonché marinaio di salvataggio – Insieme ad altri legali stiamo valutando i passi da fare, ma siamo determinati ad andare avanti. Nei casi più gravi che si presenteranno nel corso della stagione (o meglio di quel che ne resta) denunceremo i genitori che abbiano palesemente mancato di sorvegliare i loro figli». Il principio «è lo stesso di chi lascia a casa un bimbo molto piccolo per ore e ore, o da solo in macchina. In mare, il rischio è ancora più accentuato: tanti bambini anche in questa stagione hanno rischiato di annegare». E non sono solo figli di turisti, come qualcuno potrebbe pensare: «Diversi – conferma Manduchi – erano figli di riminesi...».