Aveva organizzato una ’stanza del sesso’. Idraulico a processo per abusi sui due nipoti

L’uomo l'aveva preparato nel retro del suo negozio. La prima udienza fissata per il 22 gennaio

Abusi su minorenni (Foto Germogli)

Abusi su minorenni (Foto Germogli)

Cattolica (Rimini), 10 ottobre 2014 - Si cospargeva il torace e altri parti con Nutella e marmellata. Poi chiedeva ai figli minorenni di sua cognata, di 11 e 14 anni, che aveva bendato per «gioco», di riconoscere quali parti erano ricoperte dalla cioccolata.

I ragazzini, interrogati dal giudice, hanno risposto: «Erano le parti intime dello “zio”». Questo, 48 anni, idraulico, residente a Cattolica, ieri è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari di Pesaro per violenza sessuale su due fratellini minorenni. Il processo è stato fissato per il 22 gennaio 2015.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Piero Venturi, del Foro di Rimini, aveva chiesto l’archiviazione per il suo assitito, forte della perizia di un psicologo che aveva avvertito nel racconto della ragazzina delle contraddizioni che facevano pensare ad un’alternanza incontrollata di vero e di fantastico. Per escludere qualunque dubbio, la difesa dell’imputato ha chiamato a deporre come proprio testimone il fratellino più piccolo della 14enne, il quale però ha confermato il racconto della sorella aggiungendo la storia della Nutella e altri particolari da fare accapponare la pelle.

E anche questo ricordo è stato giudicato una delle prove della violenza da parte di questo zio che portava spesso, soprattutto la ragazzina, nella sua bottega di idraulico a Cattolica. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, nel retro del suo negozio, l’uomo aveva organizzato una sorta di ‘stanza del sesso’ con tanto di vasca idromassaggio, creme, lettini e anche preservativi. Per la difesa, l’idraulico cattolichini aveva rivelato alla madre della ragazzina quali persone incontrava la giovane e questo avrebbe fatto scattare la reazione della ragazzina che in quel quel momento aveva puntato il dito contro lo zio, accusandolo di violenza sessuale.

Nessuno però poteva immaginare che il fratellino potesse aver visto e soprattutto vissuto le stesse esperienze. Di qui il processo che da Rimini è stato trasferito a Pesaro. Le prime molestie di cui la ragazzina sarebbe stata vittima, sarebbero infatte avvenute nel 2009, in una casa nel comune di Tavullia, per poi proseguire fino al 2012 nel garage di Cattolica che per lei si era trasformata nella stanza degli orrori.