Guerrina, ragazza conferma in Tv l'ultima accusa di Cristina contro Graziano: "Sequestrò una mia amica". Ma i dubbi restano ancora

Il particolare durante la testimonianza di mercoledì. Storia da verificare, se è vera il frate è sempre più nei guai ma se cade è meno credibile anche il resto IL RIESAME: GRATIEN PRETE ASSASSINO E DALLA DOPPIA VITA

Padre Graziano e Cristina

Padre Graziano e Cristina

Arezzo, 30 maggio 2015 - Un altro giallo, ma da sottoporre a tutte le verifiche, si aggancia alla storia di padre Graziano.Un giallo appeso alla testimonianza resa mercoledì in tribunale da Cristina Repciuc, la prostituta rumena che col sacerdote ha avuto una relazione sessuale a dicembre e che da lui dice di essere stata minacciata. Padre Graziano, racconta, ha sequestrato per una settimana una lucciola come me e l’ha tenuta segregata dentro il suo appartamento.

Una storia che il giorno dopo una ragazza amica di Cristina conferma in Tv, intervistata dai microfoni di Canale 5. «Me ne aveva parlato qualche tempo fa, esattamente nei termini riferiti al giudice». Ma nonostante la conferma indiretta  restano in piedi i dubbi sulla veridicità delle affermazioni fatte dalla lucciola romena a proposito del sequestro.

Vero, verosimile o addirittura una favola? Impossibile rispondere fino a quando non saranno effettuate le verifiche. Certo se dovesse risultare campato in aria, ne risentirebbe la credibilità di tutta la testimonianza.

Ma ripartiamo da questo ennesimo filone. Cristina racconta quello che dice di aver appreso da una «collega» di mestiere, di cui fa anche il nome. E’ una giovane ungherese, tossicodipendente.

Lei avrebbe detto all’amica rumena che una persona di colore, in cui ha poi riconosciuto proprio Padre Graziano, l’ha tenuta sotto sequestro in casa addirittura per otto giorni. Finchè appunto non sarebbero arrivati a liberarla i vigili del fuoco. Elemento che rende facili le verifiche (basta chiedere a loro) al tempo stesso getta ombre sul racconto: possibile che i vigli non abbiano deunciato il tutto o che lei non abbia raccontato la vicenda?

Cristina non avrebbe parlato di sesso nè avrebbe parlato di uso della violenza. Però ha fornito nomi, cognomi e luoghi.  Vedremo.

Per il resto si era chiuso intorno alle 13 di mercoledì l'incidente probatorio di Cristina, la lucciola di Perugia, dal Gip. Bocche cucite all'uscita sui contenuti delle dichiarazioni rese dalla donna. L'avvocato Fanfani si è limitato a dire si sia trattato "di dichiarazioni ininfluenti e radicalmente viziate dalle suggestioni dei media". Quello che filtra è per ora contraddittorio. Conferme ci sarebbero state da parte della donna su quello che aveva già detto in passato, sia alle televisioni che ai carabinieri, ma non su tutta la linea.

Il racconto di Cristina, stando al poco che filtra perchè i protagonisti sono impegnati al segreto istruttorio, è rimasto sostanzialmente lo stesso, ma con sfumature importanti. Lei avrebbe innanzitutto ripetuto che i toni usati da Padre Graziano quando gli chiese del suo ruolo nella scomparsa di Guerrina furono minacciosi, ma dando varie versioni delle frasi che lui le avrebbe indirizzato per telefono. Invece, ci sarebbe stata una marcia indietro su un altro particolare importante, che lui cioè le avesse detto di aver messo incinta una donna e che gli era costato un sacco di soldi. Non sono sicura, avrebbe spiegato Cristina, forse qualcosa l'ho sentito più dalla tv che da lui.

Eppure, è il tam tam di radio carcere, il frate insiste a dire che lui non c’entra e che lo zio Francesco esiste davvero, che sbagliano i giudici fiorentini a considerarlo un personaggio di invenzione nonchè uno degli indizi principali di colpevolezza. Tanto che persino la procura starebbe meditando di invitarlo di nuovo a un interrogatorio. Lo scopo dichiarato è quello di avere almeno qualche particolare in più su questo enigmatico fantasma, quello recondito forse di indurre il sacerdote congolese a fare ulteriori dichiarazioni autoindizianti. A meno che lui non si avvalga ancora, come pare probabile, almeno per adesso, della facoltà di non rispondere.