Litiga per una manovra azzardata: accoltellato da un ventenne riminese

Il giovane è stato accusato di tentato omicidio. La vittima è un rom

Lite  (foto d’archivio)

Lite (foto d’archivio)

Rimini, 30 agosto 2015 - La mandibola fratturata uno, una coltellata al fianco l’altro. E, ironia della sorte, i due ‘rivali’ si erano ritrovati, in ospedale, poche ore più tardi, sdraiati sulle barelle, quasi l’uno accanto all’altro. Sembravano essere stati feriti in due distinti episodi, quel 23 marzo di un anno fa, due ragazzi, poco più che coetanei, un operaio ed un altro riminese, ma di origine rom. Aggrediti, come pareva dalle prime ricostruzioni, dalla mano di una stessa banda violenta. Ma dopo mesi e mesi di indagini, condotte dalla Polizia e grazie alle intercettazioni telefoniche, è emersa un’altra verità, quella che adesso compare nell’avviso di conclusione indagini che è stato recapitato pochi giorni fa ai protagonisti. E l’ipotesi che campeggia è pesante: tentato omicidio.

Un’ipotesi di reato da far venire i venire i brividi a chiunque, ancora di più se hai poco di vent’anni, proprio come S.M, operaio riminese, l’indagato numero uno. Il ragazzo, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, è accusato di aver colpito con una coltellata un 25enne residente in città, ma di origine rom, al termine di una lite per una manovra azzardata. Nei guai è finito anche un amico dell’operaio, M.E, (difeso dall’avvocato Viviana Pellegrini) che è accusato di favoreggiamento. A tradire i due amici, stando all’accusa, sarebbero state le intercettazioni telefoniche: troppe parole per mettersi d’accordo e raccontare la loro ‘verità’. Tutto aveva avuto inizio il 23 marzo 2014. L’operaio ha un appuntamento, deve passare a prendere l’amico e poi andare in giro per locali. Il ventenne, alla guida della Golf, schiaccia troppo sul pedale dell’acceleratore, è in ritardo su quel ‘rendez vous’.

Forse vede solo con la coda dell’occhio quel 25enne rom che sta camminando lungo via Portogallo e lo sfiora con l’auto. «Ma come cavolo guidi?», gli urla il pedone. Il ventenne inchioda l’auto e scende. I due ragazzi si affrontano e si insultano. Il 25enne di origine rom, sempre stando alle accuse, gli sferra un cazzotto diretto sul volto e gli spezza la mandibola. Il riminese però non sta fermo e tira fuori un coltello che arriva a segno sul fianco del rivale. Poi tutti e due scappano. Il rom torna nel campo lì vicino dove abita, l’operaio riminese si rifugia dall’amico al quale chiede di nascondere il coltello. Ed ognuno dei due rivali in ospedale racconta la sua versione. Le indagini e le intercettazioni fanno il resto. Pochi giorni fa l’atto di conclusione indagini per tentato omicidio.