Biografia scatena la furia di Stecca: "Quel libro è una condanna"

Il pugile minaccia querele contro gli autori del volume sulla sua vita

Loris Stecca in tribunale

Loris Stecca in tribunale

Rimini, 9 novembre 2014 - Il pugile sale sul ring. Loris Stecca è arrabbiato, e dal carcere punta il dito contro la biografia di prossima uscita dal titolo ‘Il fratello sbagliato. Trionfi e peripezie di Loris Stecca’, scritto a quattro mani da due riminesi, Renzo Semprini Cesari e Filippo Vignali. All’ex campione del mondo è bastato quel titolo a mandarlo su tutte le furie, soprattutto perchè è convinto che quella biografia, che ci tiene a sottolineare non è stata autorizzata, gli nuocerà parecchio nel processo che lo vede alla sbarra per il tentato omicidio della sua ex socia di palestra, Roberta Cester.

«E’ arrabbiato — dice il suo difensore — ma soprattutto dispiaciuto e spaventato. Dispiaciuto per quel titolo che non riesce a capire: lui non è ‘il fratello sbagliato’, e anche Maurizio (Maurizio Stecca, ndr) se l’è presa. Ma è spaventato perché crede che questo libro possa fargli non pochi danni. Ha in corso un processo delicato, e spera che il contenuto della biografia, poichè non proviene dalla fonte diretta, nè da fonti familiari o autorizzate, non arrivi a compromettere i propri diritti difensivi, attraverso la diffusione di notizie e particolari falsi, tendenziosi e inesatti che riguardano la sua persona, la sua vita, la famiglia e gli affetti. Loris quindi ne disconosce il contenuto, e si riserva fin da ora ogni azione a tutela del proprio nome e della propria reputazione». Non escludendo nemmeno la richiesta, nel caso, di sequestro della pubblicazione e di un risarcimento del danno. Ma Stecca manda a dire anche che un libro da scrivere ce l’ha quasi pronto anche lui, e che ha già autorizzato formalmente «altri autori per prossime pubblicazioni sulla propria vita e sulla priopria esperienza». Sarà una sorta di libro-intervista, in cui centrale sarà la sua esperienza in carcere.

Ai Casetti, Stecca si trova rinchiuso dal 27 dicembre del 2013, subito dopo avere accoltellato la sua socia, nella palestra di Viserba. Il pugile ha sempre giurato che non ha mai avuto intenzione di ucciderla, in caso contrario avrebbe usato i pugni. Ma era esasperato dalla donna che voleva estrometterlo dalla società, e soprattutto che lo tormentava perché lasciasse la moglie.

Loris ha ammesso di avere avuto con lei una relazione, ma di non avere mai voluto sfasciare la famiglia, e che per questo Roberta ce l’aveva con lui. Ma la donna invece ha sempre negato la relazione, sostenendo invece che l’ex campione del mondo era ormai un uomo finito e che anche in palestra non manteneva i suoi impegni. Intanto il processo è entrato nella ‘fase calda’, la prossima udienza è stata fissata al 3 dicembre.