Rimini, 18 dicembre 2014 - La lama del coltello con il quale l'ex pugile Loris Stecca ferì la sua ex socia Roberta Cester, nel dicembre 2013, avrebbe potuto uccidere. Anche se le lesioni non furono mortali, l'arma utilizzata era «idonea» a provocare la morte della donna. È quanto emerge nella perizia medico-legale del dottor Adriano Tagliabracci, sentito questa mattina dal giudice nell'udienza del processo che vede alla sbarra l'ex pugile riminese. La lama era entrata di diversi centimetri nell'addome della Cester (sotto alla costola destra) e a «proteggerla», sempre secondo la perizia, sarebbe stato lo strato di adipe che ha fatto da barriera impedendo di colpire organi vitali.
CronacaProcesso a Stecca, "il coltello usato poteva uccidere"