La lucciola: “Vendo sesso per pagarmi gli studi”

La confessione di una giovane dopo la rissa per il posto sul marciapiede

Prostituta in strada

Prostituta in strada

Rimini, 31 gennaio 2015 - Teresa, 20 anni appena compiuti, studia all’alberghiero e di notte batte i marciapiedi della zona nord. L’unico modo, dice, per potersi pagare gli studi.

Non c’era un altro modo per riuscire a studiare?

«Non per me. Oltre a quello, devo pagare l’affitto e aiutare mia madre. Ma non ho certo intenzione di farlo per sempre. Tre-quattro anni al massimo, il tempo di diplomarmi e poi mi cerco un lavoro ‘normale’. Ma fare la prostituta è l’unico modo per riuscire a realizzare quello che ho in mente.

Quanto riesci a guadagnare?

«Circa 800-1000 euro alla settimana, se va bene. Certo, la crisi economica si sente parecchio anche sulla strada».

Sono in molti quelli che hanno tagliato le spese?

«Sì, soprattutto quelli che vanno dai 50 ai 60 anni. Dicono che non riescono più ad arrivare alla fine del mese. Ma anche se alcuni di loro sono clienti fissi, non posso lavorare gratis. Questo mestiere non lo faccio sicuramente per piacere personale».

C’è una ‘guerra’ tra ungheresi e bulgare?

«Sì. Si stanno contendendo la zona dove battere. L’altra sera io non ero presente. Mi dicono che la rissa è avvenuta dopo le otto di sera. A quell’ora, loro sono già sul posto, mentre io arrivo un po’ più tardi».

Chi sono le più forti?

«Le bulgare, anche se sono le ultime. Nei mesi scorsi ne saranno arrivate almeno una trentina, e si sono piazzate quasi tutte nella zona di Viserbella e si scontrano con le ungheresi che sono più o meno sugli stessi marciapiedi. Le bulgare sono molto ‘dure’, e credo che la guerra andrà avanti fino a quando uno dei due gruppi non se ne andrà. Hanno anche una specie di rivalità etnica».

Tu vai d’accordo con tutte?

«In genere sì, e comunque alle botte preferisco sempre le parole. Ma se non ci riesco, non ho problemi a menare le mani».