Brutto tempo? Ci pensa la Madonnina

Una lezione per i riminesi: con o senza il sole, la città resta un tesoro da scoprire

La Madonnina dell’Acqua al Tempio Malatestiano (foto Daniele Bacchi)

La Madonnina dell’Acqua al Tempio Malatestiano (foto Daniele Bacchi)

Rimini, 12 settembre 2014 - Nella prima cappella a sinistra del Tempio Malatestiano c’è un gioiello che pochi riminesi conoscono: la Madonna della Pietà, più nota come la “Madonna dell’Acqua”. Un gioiello prezioso non solo perché è una scultura del Quattrocento di uno straordinario artista tedesco, ma soprattutto per la fama che l’accompagna almeno dal 1563, quando San Carlo Borromeo la certificò come miracolosa. E non è un’effige che sa compiere prodigi qualsiasi, ma è “specializzata” nell’esaudire le preghiere relative a condizioni atmosferiche: se invocata con fede, fa piovere in caso di siccità e ridona il sereno in caso di piogge incessanti e temporali. I suoi miracoli, che le hanno fatto meritare nei secoli passati una devozione straordinaria, non si contano: secondo lo storico Luigi Tonini, solo tra Sette e Ottocento i suoi “grandi interventi” sono stati almeno dodici.

Fortunatamente i nostri attuali manager del turismo non la conoscono perché non è da escludere che, in questa estate particolarmente impietosa, oltre che con i previsori del tempo se la fossero presa anche con lei per non essere intervenuta a sostegno di bagnini e di albergatori, facendosi accompagnare, com’è loro costume, da pompose dichiarazioni per mascherare l’incapacità di progettare e realizzare a dovere, e non a slogan, possibili mitigazioni di un problema antico.

Un suggerimento per sostenere la stagione in caso di meteo inclemente, rivolto anche a chi non ha fede, viene proprio dalla nostra miracolosa Madonnina: Rimini, che ha tanti tesori che possono allietare la giornata dei turisti anche in caso di intemperie, dovrebbe saper affermare con forza il messaggio che «A Rimini la vacanza è bella anche con la pioggia!». Messaggio, non slogan, offerta reale che dovrebbe caratterizzare la Riviera, e non finzione mediatica. Frutto di un impegno, competente e non improvvisato, rivolto ad organizzare gli spazi, le persone, le competenze e gli eventi per farne “prodotti” da offrire in caso di maltempo. Investendovi le risorse necessarie e tanta qualità, e non chiacchere. Cose che, in un territorio come il nostro quanto mai ricco di patrimonio d’eccellenza da mettere a valore, sembrerebbero naturali e facili.

Tutto ciò, invece, è ancora utopia. Forse perché, dalle nostre parti, a interessarsi di turismo sono in troppi: Regione, Provincia, Comune, Apt, Associazioni, Osservatori, Agenzie di marketing, Comitati etc. etc… E tutti troppo spesso interessati a stupire i cronisti locali più che a fare cose concrete ed efficaci. Che usano la parola “cultura”, sempre più di moda, senza che alcuno sappia farne un “prodotto” effervescente e sappia integrarla coerentemente in un’offerta che non può più essere limitata a sole e mare. I nostri gioielli, tanti, vanno “narrati”, resi vivi anche con le straordinarie tecnologie oggi disponibili, resi attrattivi e, pur nel pieno rispetto, praticabili. Non svenduti o usati a proposito, non soffocati con invenzioni o imitazioni provinciali di grandi eventi estranei alla nostra identità. E per far “cultura” non basta più stampare guidine multilingue, fare appelli al Publifono per l’entroterra o esporre qualche crosta in piazza.

Alla nostra Madonnina del Tempio, due sono la preghiere che i riminesi di fede dovrebbero rivolgere. La prima è quella che la pioggia “normale”, quella delle acque, non ci invada le estati. La seconda, non meno importante, è che spazzi via un altro tipo di pioggia, non mendo dannosa e incessante: quella degli slogan che i nostri “leader” ci propinano quotidianamente. «Con sole o pioggia a Rimini la Vacanza è sempre bellissima». Un nuovo slogan? No, facciamone un obiettivo. Almeno tentiamo. Altrimenti riportiamo in processione la nostra bella Madonna dell’Acqua. Operazione certo più nobile che imprecare a destra o a manca senza far cose concrete per il nostro futuro.