Maxi blitz antidroga della Municipale, foto e video

Spacciatori in manette. L’intervento fa seguito a “Kebab Connection”, l’operazione che nel 2013 inflisse un colpo mortale al traffico di droga a Borgo Marina FOTO L'operazione

Operazione antidroga della municipale (PasqualeBove)

Operazione antidroga della municipale (PasqualeBove)

Rimini, 9 febbraio 2016 - E’ scattata alle 2 di questa notte la maxi operazione antispaccio (foto) della polizia Municipale di Rimini (VIDEO). L’intervento, che giunge a conclusione di una lunga e articolata attività di indagine (con ore e ore di riprese video, appostamenti e intercettazioni ambientali), fa seguito a “Kebab Connection”, l’operazione che nel 2013 inflisse un colpo mortale al traffico di droga a Borgo Marina.

Gli agenti del Nucleo ambientale, divisi in due squadre, hanno passato al setaccio alcuni punti critici della città: dal campo nomadi di via Islanda alle banchine lungo il canale Marecchia all’ex bar Terminator in zona stazione, facendo irruzione in appartamenti, residence ed edifici abbandonati. Diverse le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dagli uomini della Municipale, che hanno assicurato alla giustizia più di uno spacciatore. Gli arresti sul territorio riminese erano scattati già durante la giornata. In tutto i soggetti interessati dal provvedimenti sono 101: alcuni di loro si trovano già in carcere.

Alla fine, sono state 87 le misure cautelari disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari Sonia Pasini a conclusione delle indagini, condotte dagli operatori della Polizia municipale di Rimini e coordinate dalla Procura della Repubblica, sullo spaccio di sostanze stupefacenti in alcune zone della città.

In particolare col provvedimento è stata disposta la custodia cautelare in carcere per 45 indagati (36 tunisini, 6 marocchini, 1 italiano, 1 palestinese, 1 albanese; in maggioranza già destinatari dello stesso provvedimento due anni fa); l’obbligo di dimora e divieto di uscire dalla abitazione nelle ore serali e notturne per 14 indagati (11 italiani, di cui 4 donne , e 3 albanesi); il divieto di dimora nel territorio provinciale per 27 indagati (in prevalenza marocchini e tunisini), l’obbligo di firma presso la Stazione Carabinieri per una indagata (italiana). 13 inoltre le denunce a piede libero e un minore deferito alla Procura della Repubblica per i minorenni, che portano così a 101 i soggetti complessivamente coinvolti dall’operazione “Kebab 2”Lo scambio di sostanze stupefacenti avveniva per lo più all’interno dei parchi cittadini o, per le zone più periferiche, tra le cabine della zona a mare.

Luoghi più facili da indicare ed essere raggiunti dagli acquirenti che in molti casi giungevano da altre località. Un intenso commercio avveniva anche nei pressi della stazione ferroviaria e nei giardini prossimi alle vie e piazze più centrali. Un’azione criminosa in cui gli indagati erano supportati anche dalle proprie compagne-conviventi italiane.L’attività investigativa ha anche consentito di individuare nel Bar Arcobaleno di Corso d’Augusto – oggi chiuso - un ulteriore luogo di incontro e di spaccio. All’interno del locale, nel piano superiore, alcuni clienti utilizzavano tale spazio sia per la preparazione dello stupefacente da cedere, sia per le transazione dello stesso.I servizi di pedinamento hanno documentato che i soggetti sottoposti a indagine o usufruivano della dimora delle compagne o, per la maggior parte, di strutture ricettive quali residence e alberghi che periodicamente cambiavano al fine di rendere più difficoltoso il proprio rintraccio. Anche strutture abbandonate, come ex colonie o ex alberghi, sono stati utilizzati dagli spacciatori come ricovero.Tutta l’attività d’indagine, che ha visto 69 linee intercettate con oltre 50.000 conversazioni telefoniche raccolte, 60.000 ore di registrazione audio, 3.000 ore di registrazione con video telecamere, 3.000 ore ascolto audio, 14 sequestri amministrativi, 10 arresti in flagranza, si è svolta sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica Dr. Paolo Giovagnoli e Dr. Marino Cerioni, Sostituto Procuratore della Repubblica.