Morto per l’ecstasy, i genitori di Lamberto: "Giusto chiudere il Cocoricò"

Il padre e la madre di Lamberto Lucaccioni accolgono con favore la decisione del questore di Rimini

Il Cocoricò di Riccione (foto Pasquale Bove)

Il Cocoricò di Riccione (foto Pasquale Bove)

Città di Castello 2 agosto 2015 - Per i genitori di Lamberto Lucaccioni, il 16enne di Città di Castello  morto per overdose dopo essersi sentito male il 19 luglio mentre ballava al Cocoricò di Riccione il 19 luglio, la decisione sdi chiudere la famosa discoteca di Riccione è  un «messaggio forte»  accolto «molto bene». I genitori del sedicenne lo hanno ripetuto oggi al legale che li assiste, l'avvocato Roberto Bianchi, subito dopo avere appreso la notizia. A stabilire la chiusura del Cocoricò per quattro mesi è stato il questore di Rimini, Maurizio Improta. «Ne abbiamo parlato insieme stamani. Nessuno potrà restituire ciò che è stato tolto _ha detto Bianchi_ ma anche questa è una risposta alla sete di giustizia che cominciano a reclamare».

Il papà di Lamberto, farmacista, e la mamma, dipendente di un'azienda di camiceria, entrambi molto conosciuti a Città di Castello, «sono distrutti», ha riferito il legale. «Hanno tanta rabbia dentro - ha spiegato - che rivolgono quasi più verso il locale che nei confronti dello spacciatore. La decisione di chiudere il Cocoricò li rende quindi, per quanto possibile, un po' più sereni, o, almeno, contribuisce alla lenta riconquista della loro serenità».

«Un plauso quindi - ha commentato l'avvocatoBianchi - al questore di Rimini per questa sua decisione importante, forte, afflittiva, ma che rappresenta un messaggio chiaro a tutti». «Grande fiducia inoltre - ha concluso il legale - nei confronti delle indagini della Guardia di finanza».