Corsico, ragazzo ucciso in stazione: fermati i due assassini. Uno di loro ha 16 anni FOTO

Una volta catturati, il 19enne e il 16enne hanno fatto le prime ammissioni di colpevolezza. Sono stati rintracciati in seguito a una telefonata fatta da Rimini ai loro genitori, per dire che stavano bene Il video che incastrato i killer - La scena del delitto

I due killer in fuga ripresi dalle telecamere. Nel riquadro il 19enne ucciso a Corsico

I due killer in fuga ripresi dalle telecamere. Nel riquadro il 19enne ucciso a Corsico

Corsico, 27 luglio 2015 - Identificati e fermati i presunti autori dell'omicidio di Lazslo Iulian Razvan, il 19enne romeno ucciso con un colpo di revolver calibro 22 alla stazione di Corsico giovedì scorso. Si tratta di D.C., 19 anni, cittadino italiano, e K.M., 16 anni, cittadino libico. Secondo le prime ricostruzioni l'italiano, residente in zona Corvetto, avrebbe attirato la vittima alla stazione con un pretesto. Il 16enne, appostato dietro una colonna, sarebbe uscito allo scoperto e avrebbe fatto fuoco. Alla base dell'omicidio ci sarebbe un debito che la vittima aveva nei confronti dei dueIl denaro lo avrebbe ricevuto dall'italiano fermato, ma non gli aveva consegnato profumi e abiti, probabilmente di provenienza illecita, che lo stesso avrebbe dovuto rivendere. Da qui l'appuntamento, giovedì sera, con il giovane romeno che è stato ucciso da K.M., 16 anni con un solo colpo di pistola.

Dopo l'omicidio di Razvan i due presunti assassini hanno abbandonato i loro cellulari, interrotto qualsiasi contatto online e sono fuggiti sulla riviera romagnola. Ma gli investigatori sono riusciti a risalire a loro attraverso i tabulati telefonici e il messaggio con il quale D.C. dava appuntamento alla vittima. Le immagini di una telecamera di sorveglianza della zona mostrano anche due figure che si allontano in fretta dalla stazione di Corsico poco dopo l'omicidio. Una volta identificati i sospetti, i carabinieri hanno passato al setaccio le loro comunicazioni con le famiglie, tutte composte da persone inserite e lavoratrici, e individuato i fuggitivi a Rimini tramite l'utenza telefonica. I loro cellulari erano stati staccati proprio da giovedì sera e irrintracciabili. Poi i due 'sospettati' hanno commesso un errore chiamando mamma e papà, con telefonini chiesti in prestito, per dire che stanno bene. Un accorgimento inutile perché non immaginavano che anche gli apparecchi dei genitori erano sotto controllo. I tabulati e gli accertamenti sulle celle agganciate hanno portato quindi a Rimini e a loro, presi domenica sera e nella notte trasferiti a Milano.

I rilievi dei carabinieri sul luogo del delitto

Una volta catturati, il 19enne e il 16enne hanno fatto le prime ammissioni di colpevolezza. I fermati hanno raccontato di essersi conosciuti a scuola e di frequentare la stessa palestra.  L'arma è stata fatta ritrovare dai due in un cespuglio nei pressi della stazione della metropolitana di Romolo. Nonostante il profondo inserimento delle famiglie dei due nel tessuto lavorativo, entrambi avevano piccoli precedenti per droga e reati contro il patrimonio, così come la vittimaNelle prossime ore, il pm di Milano Nadia Celle chiederà la convalida del fermo, eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.