Mercoledì 24 Aprile 2024

Padre Gratien a Chi l'ha Visto: «Sono innocente, non ho fatto del male a Guerrina»

Il sacerdote fa anche un appello: «Ti prego, torna a casa»

La scomparsa Guerrina Piscaglia

La scomparsa Guerrina Piscaglia

Rimini, 15 gennaio 2015 - «Non ho fatto del male a Guerrina. Ho detto tutto quello che so ai magistrati ma loro non mi credono». Padre Gratien Alabi si sbottona davanti alle telecamere di ‘Chi l’ha Visto?. Leggermente ingrassato, dopo quasi nove mesi di misteri intorno alla scomparsa di Guerrina Piscaglia da Ca’ Raffaello, il religioso indagato ha deciso di rilasciare una dichiarazione ai giornalisti dalla sua abitazione di Perugia. In via Della Pergola, a due passi, tra l’altro, anche da un’altra casa legata ad un famosissimo giallo: quello dell’omicidio di Meredith.

Dopo aver ribadito la sua innocenza, l’ex vice parroco lancia anche un appello in tv alla casalinga, sparita lo scorso primo maggio: «Torna a casa anche se non vuoi stare con tuo marito. Fallo anche per me che sono costretto a stare a casa e sono indagato». Ma gli inquirenti continuano a non credere al frate. Affermano di tenerlo sotto controllo dal 10 agosto scorso. Lunedì prossimo lo chiameranno nuovamente in Procura ad Arezzo e nel frattempo stanno cercando di trovare un’altra donna, molto vicina al prete, per poterla interrogare sulla vicenda: secondo indiscrezioni sembra possa essere una prostituta di Perugia. Con lei, padre Gratien avrebbe avuto prima e dopo la scomparsa di Guerrina contatti assidui.

Un altro testimone chiave nel giallo di Ca’ Raffaello è stato rintracciato e interrogato due giorni fa: l’ambulante marocchino descritto in tutti gli interrogatori, dal marito di Guerrina, Mirco Alessandrini. L’uomo avrebbe affermato di essere stato a casa della coppia la sera quel 30 aprile, ma avrebbe un alibi per il giorno dopo, quell’1 maggio.

Il lavoro della Polizia Postale è intanto ormai concluso, per l’analisi delle quattro sim card che padre Gratien utilizzava con il suo vecchio cellulare Nokia. Un telefonino così obsoleto che i poliziotti hanno potuto recupare solo una parte dei messaggi sovrascritti l’uno sull’altro, ma comunque circa 240. Due schede telefoniche sono inutilizzabili, la terza era riservata alle comunicazioni con altri ‘colleghi’ e l’ultima è quella più interessante. Secondo indiscrezioni, gli sms confermerebbero che il frate aveva a disposizione una vasta ‘platea’ femminile. Le donne lo cercavano insistentemente, «Mi sei mancato», «Non vedo l’ora di vederti», alcuni messaggi davvero inequivocabili. Frasi amichevoli, ma nessuna, sembra, ricollegabile al giallo di Ca’ Raffaello. Tutto il materiale recuperato dal telefonino sarà consegnato entro domani alla Procura aretina.

Gli inquirenti puntano ora sull’esame dei computer di padre Gratien, in particolare sul materiale recuperato da Facebook. Il religioso indagato, dopo la scomparsa della Piscaglia, avrebbe avuto un utilizzo intenso del social network. Che cosa scriveva e postava padre Gratien anche dopo la scomparsa della donna? Forse è lì la chiave di volta del giallo.