Parchi galleggianti, tante richieste. Ma ne verranno fatti solo due

La Sovraintendenza di Ravenna intenzionata a concedere solo due permessi. Gli esclusi annunciano battaglia

Il parco giochi galleggiante  che sorgerà a Rimini tra gli stabilimenti 55 e 58  A destra  Stefano Corbelli,  uno dei titolari  dei bagni Libra

Il parco giochi galleggiante che sorgerà a Rimini tra gli stabilimenti 55 e 58 A destra Stefano Corbelli, uno dei titolari dei bagni Libra

Rimini, 22 maggio 2016 - L'estate riminese si ‘gonfia’, ma solo per pochi. Tempo qualche settimana, e vedremo in mare i primi parchi giochi gonfiabili della Riviera. Proprio in questi giorni i bagnini che metterranno i loro Aquafan di plastica in mare, stanno facendo alcuni sondaggi sui fondali per capire quali sono i migliori punti dove ancorare le strutture, che verranno collocate per la metàdi giugno. Ma le strutture che la Soprintendenza di Ravenna intende autorizzare (in via sperimentale) sono solo due: quella nel tratto di mare tra i bagni 55 e 58, che si estenderà - secondo i numeri dati dagli stessi operatori – per circa 10mila metri quadrati, e un’altra, decisamente più piccola, a Miramare.

Già, ma nel frattempo, appena si è sparsa la voce, altri bagnini riminesi hanno fatto le corse per dotarsi anche loro di parchi giochi galleggianti in acqua. Soltanto venerdì scorso sono state depositate negli uffici comunali di Rimini le richieste per altri 5 strutture gonfiabili con giochi e scivoli.

E resta ancora in sospeso l’autorizzazione per un altro parco galleggiante: è quello presentato (da mesi) dai bagni Libra. Una struttura di «appena 500 metri quadrati, molto meno impattante di altre», fa notare Stefano Corbelli, uno dei soci dei bagni Libra (che vanno dal 63 al 65). La Soprintendenza, come ha rivelato Vincenzo Napoli (funzionario dell’ente) al Carlino, è orientata però a dire ‘no’ a questo e tutti gli altri progetti che sono stati presentati negli ultimi giorni, anche se ancora non ha ufficialmente espresso un parere.In attesa di risposte, monta già la rabbia dei probabili esclusi. «Se respingeranno il nostro progetto, ci dovranno dare delle spiegazioni – sottolinea Corbelli – Perché non si capirebbe perché autorizzare solo alcuni parchi gonfiabili, e dire no a tutti gli altri. Noi aspettiamo ancora il verdetto, ma le voci che girano ci preoccupano. Si verrebbe a creare un precedente pericoloso».

E’ quello che teme anche il Comune di Rimini, che ha sposato completamente la causa dei parchi giochi gonfiabili e ha caldeggiato vivamente la loro realizzazione presso gli uffici della Soprintendenza. Palazzo Garampi aveva chiesto addirittura che ne venisse autorizzato uno ogni mille metri, per la Soprintendenza non se ne parla: si parte con due sole strutture, e in ogni caso la distanza minima deve essere tra una e l’altra di almeno tre chilometri.

In Comune temono azioni legali da parte degli operatori, in caso di veto su tutti gli altri progetti a cui la Soprintendenza non intende dare il via libera. «Noi stiamo facendo un investimento importante per dare un servizio migliore in spiaggia – continua Corbelli – I nostri tecnici da mesi lavorano alle procedure per i vari permessi. Forse dovevamo muoverci in maniera diversa. Sarebbe stato meglio se tutti i bagnini interessati all’operazione avessero presentato insieme i progetti, affinché venissero affrontati in un tavolo unico con tutti gli enti competenti». Invece così non è stato, e il pericolo è che per molti operatori l’affare dell’estate si ‘sgonfi’ prima ancora di partire con la stagione.