Rimini, 9 marzo 2011 - Guai a chiamarli “curiali” o “vichiani”, in omaggio all'ex parlamentare della Margherita, e primo presidente della Provincia di Rimini, Ermanno Vichi. La prima preoccupazione della nuova lista civica che spunta a Rimini in vista delle amministrative è quella di rifiutare le etichette. Ragione sociale, simbolo, composizione e soprattutto nome del candidato verranno annunciati tra “una settimana, dieci giorni”.

Intanto, si presentano i protagonisti, volti noti in città. Ad aprire le danze in conferenza stampa ci sono Antonio Polselli, direttore del centro culturale “Paolo VI”, Domenico Pirozzi, per dieci anni presidente della Compagnia delle Opere di Rimini, Luigi Bonadonna, già segretario comunale del Pd e tuttora consigliere nello stesso gruppo in Comune. Comincia Polselli: “Non siamo né i 'Papa boys' nè  la 'lista della Curia' nè un 'avatar' del mondo cattolico. Da questo mondo proveniamo e non lo neghiamo, ma non abbiamo la benedizione di nessuno. Semplicemente, non ci sentiamo rappresentati da nessuna forza politica attualmente in campo e riteniamo che gli attuali amministratori si siano allontanati dai bisogni della gente. Dunque ci impegniamo, senza la presunzione di essere l'unica voce cattolica”.

E ancora: “Il vescovo sa che cosa stiamo facendo leggendo i giornali, il Consiglio pastorale diocesano si è comunque già spresso rispetto alle elezioni”, precisa Polselli. La discesa in campo di questi “cattolici” era attesa da tempo in città, i diretti interessati rivendicano a più riprese un ruolo nella redazione del Piano Strategico voluto dagli enti locali d'intesa con l'associazionismo locale. Ma chi dà già per scontato che al probabile ballottaggio la nuova lista verrà imbarcata dal centrodestra, dopo gli incontri degli ultimi mesi con il coordinatore del Pdl Marco Lombardi d'intesa con Vichi, viene fermato: “La logica è che saranno gli altri a convergere su di noi se sottoscriveranno il nostro programma. Non siamo a disposizione del miglior offerente e non ci interessano le beghe altrui” come quelle in casa Pdl, sottolinea Bonadonna.

L'ex capogruppo dell'Ulivo in Consiglio comunale chiarisce anche come stanno le cose col Terzo Polo: “La nostra piattaforma è aperta alle istanze comunali, siamo civici e andiamo oltre le diatribe nazionali. Alle prossime elezioni politiche ciascuno voterà secondo coscienza”. Da parte sua, Pirozzi nega di voler correre: “Non sono candidato sindaco, ma sono in lista. E devo dire che l'aggettivo 'curiale' mi dà anche un po' fastidio”.

Intanto, si procede con l'affinamento del programma elettorale, con l'obiettivo di intercettare “quel 37% di astensionismo delle ultime provinciali”, fa presente Polselli. Su cosa punteranno i “cattolici” a livello di programma? Sulla cultura e sul sociale, anzitutto. Il direttore del “Paolo VI” inserisce tra le priorità il tema dei “contenitori culturali a partire dal teatro Galli”, una “banca dati per mettere in sinergia gli eventi”, un “registro delle eccellenze” locali. Con filo conduttore: “Sussidiarietà e solidarietà”, concludono in coro i tre 'civici'.