Rimini, 3 marzo 2012 - «QUESTO non è un convegno contro Grillo, ma le cose nel Movimento 5 Stelle devono cambiare». Luigi Camporesi, capogruppo riminese del M5s e uno degli organizzatori del contestato convegno che si tiene oggi e domani a Rimini con i ‘cittadini a 5 stelle’, saluta così i 250 ‘grillini’ arrivati da tutta Italia in Riviera per la convention.

 

Ma basta ascoltare i primi interventi dei vari attivisti del movimento, che capire che aria tira. «Grillo è stato il nostro fondatore e precursore, ma dobbiamo guardare oltre. Non dobbiamo essere un movimento verticistico», esordisce Massimo Manduchi. Antonio De Blasiis, uno dei portavoce dei vari gruppi al lavoro da stamattina per il Meetup di Rimini, porta addirittura al voto la proposta di «togliere il nome di Beppe Grillo dal simbolo del movimento, dopo le elezioni del 2013».

 

La proposta non passa per un soffio (49% si, 51% no), ma è palpabile la tensione tra gli stessi ‘grillini’, sospesi tra l’attaccamento al loro leader e la consapevolezza che il movimento deve cambiare e strutturarsi, se vuole sopravvivere. Tantissimi gli interventi, e la ‘questione Grillo’ la fa da padrona. Anche perché tanti hanno maldigerito l’uscita di Grillo di ieri, che ha bollato così l’appuntamento in corso a Rimini. «In questi giorni si terrà a Rimini una due giorni autoconvocata da fantomatici cittadini a 5 Stelle (chi sono?) a nome del M5S. L'elenco dei punti in discussione è degno della migliore partitocrazia con la proposta finale di un leader del M5S. Se non cambiamo, è meglio scordarci le politiche».


Manuel Spadazzi