Rimini, 13 aprile 2012 - QUANTO costerà ad ogni famiglia riminese la mancata introduzione dell’imposta di soggiorno nell’estate alle porte? Ovvero, quanto peserà sul portafoglio del signor Rossi il ‘favore’ — secondo i maligni — fatto dal Comune agli albergatori (e ai turisti). Lo diciamo subito: circa 90 euro a famiglia. Il punto in più (dal 4 di aliquota standard al 5 per mille scelto, più rivalutazione degli estimi) vale complessivi 4 milioni di euro.

Considerando detrazioni ed esenzioni, ciascuna delle 62.938 famiglie cittadine pagherà in media, per un’abitazione tipo A3 ‘economica’, la più diffusa, 172,81 euro (al netto della detrazione di 200 euro), invece di 80. Attenzione: la stessa abitazione, se sfitta, pagherà 790,35 euro! Del resto, dividendo 6,5 milioni di euro dell’imposta di soggiorno per le quasi 63mila famiglie, si sfiorano i 100 euro ciascuna. Il conto torna. Anche se non è scontato che con l’imposta di soggiorno il Comune avrebbe tenuto l’Imu prima casa al 4 per mille: avrebbe potuto scegliere, ad esempio, il 4,5 riducendo parimenti l’Imu seconda casa.

LA TASSA sulla vacanza suonava forse maluccio alle sensibili orecchie dei turisti, anche se l’importo (1-2 euro a testa al giorno) non era di quelli da togliere il sonno. Fatto sta che i 6,5 milioni di euro di introito inizialmente ipotizzati dalla giunta Gnassi, non ci sono. Salvo i 500mila previsti dall’autunno, perché la vacanza-tax, salvo sorprese, partirà a Rimini dal primo ottobre. I soldi mancati vengono ‘compensati’ dunque con l’incremento delle aliquote Imu prima e seconda casa. Quest’ultima voce comprende tutto il resto: capannoni, alberghi, negozi, terreni edificabili, immobili sfitti. Qui Rimini fa pagare il 9,9 per mille. Imu massima (1,06) invece per seconde case sfitte. Minima (7,6) per canoni concordati, case a disposizione ecc. Va ricordato che metà del gettito ‘seconde case’ va a Roma.

ANCORA più vistoso il caso di Bellaria Igea Marina, unico comune provinciale che ha scelto l’Imu prima casa massima: 6 per mille. Massima anche l’Imu «altra»: seconde case sfitte e non, alberghi, capannoni. Anche qui niente tassa di soggiorno (avrebbe portato quasi 2 milioni di euro). Sono previsti 1,8 milioni di Imu prima casa. Con aliquota al 4 per mille, ciascuna delle 8,100 famiglie bellariese avrebbe in media pagato 204 euro, al netto delle detrazioni. Con Imu massima si pagano 370 euro: quindi, 170 in più. Dall’Imu seconda casa entreranno a Bellaria 8,5 milioni (di cui metà al governo) per l’Imu seconda casa.

di Mario Gradara