Rimini, 25 aprile 2012 - «L’OFFERTA BALNEARE della Riviera, soprattutto nella zona sud, soffre di un ambiente urbanistico che si sta allontanando dall’immagine di un luogo di vacanza sostenibile, rilassante rigeneratrice». Cinque righe sulle undici pagine dedicate dalla Regione Emilia Romagna alle linee guida sulla promozione turistica 2013. Ma destinate a far rumore, soprattutto da Bellaria a Cattolica (passando per Rimini), che in quel passaggio si sentono decisamente prese per i piedi.

IN REALTÀ non c’è nulla di nuovo sotto il sole di Romagna: che il ‘modello’ stracopiato in ogni angolo del mondo non sia più tale è evidente. Il turismo fondato sulle cambiali, le tagliatelle e la teoria dei bazar sulla passeggiata, sfugge ormai ad ogni emulazione senza bisogno di volare in Dubai. Ma vederselo nero su bianco, tantopiù con la benedizione dell’assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci, pluriassessore riminese, ha suscitato qualche mal di pancia in più.  Come traspare dalla nota prontamente battuta dal presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali: «Sappiamo quali sono i problemi storici, ma sappiamo anche - si legge - che ultimi 15 anni hanno visto la Riviera recuperare terreno sul fronte dell’impatto del turismo sulla vita dei residenti. Basti pensare ai lungomari riqualificati a Riccione e Misano o ad investimenti come il palacongressi di Rimini».

IN ATTESA del nuovo lungomare della capitale del turismo, che da decenni vive solo sulla carta (e poco importa che sia firmato da archistar come Nouvel o Foster ) Vitali va al nocciolo del problema: «Bisogna lavorare sulla riqualificazione del ricettivo, anche attraverso incentivi regionali e nazionali». Ovviamente Melucci non ci sta: «Non c’è nessun allarme turistico — tuona — nè tantomeno la Regione considera la Riviera stessa caotica e poco innovativa; c’è, invece, un esplicito riconoscimento dell’appeal del nostro territorio. E poi stiamo parlando di uno strumento di lavoro, che, come tutti i documenti seri di programmazione, non nasconde nulla, a partire dalle cose da migliorare». Ma Marina Lappi, albergatrice riminese e presidente di Promozione Alberghiera, non ci sente. «In ogni località turistica esistono strutture vecchie. Ma in questa Riviera tanti hotel si sono rinnovati negli ultimi anni. Lanciare un’accusa così generica alla nostra imprenditoria è un autogol».

p. l. mart.