Gesù nel gommone, è bufera

Il sindaco di Montefiore contro il presepe pro migranti

Il gommone collocato all’interno della chiesa di San Paolo

Il gommone collocato all’interno della chiesa di San Paolo

Rimini, 28 dicembre 2015 - Scordatevi la classica mangiatoia. Nella chiesa di San Paolo Apostolo, a Montefiore Conca, il Bambin Gesù è venuto alla luce dentro un gommone. Proprio come un migrante, uno delle migliaia che quasi ogni giorno sfidano le acque del Mediterraneo sui barconi della disperazione, diretti verso le coste italiane.

Una tragedia che alcuni parrocchiani del borgo sulle colline della Valconca hanno voluto rappresentare in questo modo. E così, dal giorno di Natale, un canotto di salvataggio azzurro si trova sotto l’altare: dentro, come un novello profugo, c’è il Bambinello, con la sua corona dorata in testa. Il tutto è accompagnato da un cartello che riporta una frase di Papa Francesco: «Figlio di Dio, Gesù, da te sono state create tutte le cose. Hai preso forma nel seno materno di Maria, ti sei fatto parte di questa terra, e hai guardato questo mondo con occhi umani, oggi sei vivo in ogni creatura con la tua gioia di risorto».

L’insolito presepe tuttavia non è andato giù a tutti. Più di una persona a Montefiore ha storto il naso di fronte alla sacra raffigurazione ospitata dalla parrocchia di San Paolo. A cominciare dal sindaco, Vallì Cipriani. «La trovo un’immagine di cattivo gusto, oltre che un’evidente mancanza di rispetto – dice la prima cittadina –. Mancanza di rispetto nei confronti delle tradizioni che i nostri genitori e i nostri nonni ci hanno insegnato e tramandato nel corso degli anni. Ai nostri bambini abbiamo sempre detto che Gesù è venuto al mondo in una stalla, vegliato dalla mamma e dal papà, nella condizione più umile possibile: cosa penseranno di fronte a una scena del genere? Così sembra quasi che il Bambino sia stato abbandonato alla deriva in mezzo al mare. La Natività, per i cristiani, è da sempre un momento toccante, che suscita commozione e devozione: penso sia sbagliato stravolgerlo in quel modo. So che anche altri cittadini hanno avuto da ridire su questo particolare presepe».

«La scena è stata allestita da alcuni fedeli – spiega don Egidio Brigliadori, parrocco del vicariato di Morciano, da cui dipendente la chiesa di San Paolo –. L’ho trovata un’iniziativa interessante e in linea con i tempi. In questo modo si è cercato di attualizzare un dramma, quello dei migranti, che può sembrare tanto lontano dalla nostra realtà, ma che ci riguarda tutti da vicino. Proprio in questi giorni i Tg hanno dato notizia di nuovi sbarchi in cui, purtroppo, hanno perso la vita altre persone: trovo che il presepe in questione, nella sua essenzialità sensibilizzi su questa tematica in maniera efficace».

Intanto ieri a Montefiore, per il secondo giorno consecutivo, è andata in scena la nuova edizione del tradizionale presepe vivente. Il borgo è stato invaso da decine di figuranti e anche da centinaia di visitatori, accorsi in Valconca appositamente per l’evento, anche a bordo di alcuni pullman.